lunedì 30 novembre 2009

30 NOVEMBRE SANT'ANDREA APOSTOLO

Fratello di Pietro,  Amico di Gesú,  Apostolo, viaggiatore e martire.  Nel suo Nome  e  nel suo Giorno  il  referendum svizzero che dice NO  ai Minareti .  Viviamolo come un segno del Destino,  partiamo dalla sua Croce contro l'invasione della mezzaluna Islamica. 

domenica 8 novembre 2009

ISLAM E PSICHIATRIA - IL MASSACRO DI FORT HOOD

Il drammatico fatto di cronaca internazionale di un Maggiore medico psicólogo delle Forze ármate USA che ha ucciso 13 suoi commilitoni , gridando: “ ALLAH É GRANDE” dell’altro ieri mi ha inmediatamente fatto pensare a Gian Franco Fini ed al suo “chiodo fisso” di dare la cittadinanza agli immigrati Islamici dopo 5 anni di residenza nel nostro Paese. “chiodo fisso” perché giá nel lontano 2003 nella sua veste di segretario di AN e Ministro degli affari Esteri si era espresso a favore di quello che secondo la sua non conoscenza del problema sarebbe stata un “inteligente” forma d’integrazione. Da allora innumerevoli fatti nostrani ed internazionali accaduti, avrebbero dovuto portarlo a ragionare in modo lógico e con cognizione di causa al problema Islamico, peró cosi non é stato.


Il fatto é tremendamente sintomático: per la storia familiare del militare coinvolto, per la sua fede religiosa in un contesto supergarantista come quello Statunitense, che ci permettono di trasportare l’accaduto nel nostro contesto Italiano dove giornalmente si vedono camicioni in babbucce gironzolare alla sera mentre le loro mogli sono magari chiuse a chiave in casa insieme ad i figli.

Prendo spunto dalla mia esperienza personale di contatto con medici arabi tra cui uno psichiatra Algerino che fu una delle prime vittime del terrorismo: freddato con un paio di colpi di pistola alla tempia all’uscita di casa mentre si avviava all’universitá e riporto quanto detto últimamente dallo psicanalista palestinese Gehad Marzarweh che esercita in Germania : “ Si contano una quindicina di psicanalisti arabi in tutto il Globo e la maggior parte di loro lavora fuori dal mondo arabo. Nei Paesi musulmani si ha paura delle chiarificazioni, della presa di coscienza. È più facile sentir dire: "Noi non abbiamo bisogno della psicanalisi. Questo genere di cose sono per gli occidentali decadenti". Eppure credo che il mondo arabo non riuscirà a venir fuori senza terapie. Le strutture tradizionali stanno crollando. L'identità collettiva - quella delle tribù o dei clan, dove ognuno vive in funzione dell'altro - si sta sgretolando e non c'è nulla che possa colmare questo vuoto. A questo dobbiamo aggiungere il rapido sviluppo tecnologico e la laicizzazione. Tutto questo fa nascere un senso di irritazione e una profonda confusione".
Sono convinto che senza qualche migliaia di psicoterapeuti e psicanalisti, nei prossimi venti o trent'anni il mondo arabo dovrà fare i conti con una catastrofe sociale". Fino a che punto occorre adattare i metodi di Freud quando si lavora con pazienti musulmani? "Mantengo la teoria dell'inconscio. È la base di tutto. E poi lavoro sull'interpretazione dei sogni. Nel mondo arabo esisteva molto tempo prima dell'avvento di Freud ed è un bene culturale familiare a molti arabi. L'interpretazione dei sogni era un mestiere a parte nel mondo musulmano. Tutti gli uomini di Stato avevano un proprio interprete dei sogni personale. Gli arabi avevano stabilito delle categorie molto più sottili rispetto a Freud: sognare una capra, per esempio, non aveva lo stesso significato per un cittadino ricco o per un contadino povero". Secondo lei, dal punto di vista psicologico, che rapporto c'è tra mondo arabo e occidente? "Tutto ciò che proviene dall'Occidente viene considerato positivamente nei Paesi arabi. Ma è proprio dell'idealizzazione trasformarsi in aggressività e pulsioni distruttive. L'idealizzazione dei valori e dei concetti europei riconduce continuamente gli arabi al proprio senso di inferiorità, un sentimento che si rifiutano di ammettere. E questo provoca una profonda collera. Nello stesso tempo, coloro i quali cercano di assimilare, di vivere all'"occidentale", si ritrovano a sperimentare enormi sofferenze psichiche. La maggior parte delle persone non riesce a superare il conflitto fra i precetti musulmani che hanno interiorizzato e le norme occidentali che hanno acquisito

Riporto anche una dichiarazione estrapolata da una conferenza rilasciata dal primario in Psichiatria Saverio Ruberti dell’ ospedale di Monza che spiega come : "Le persone che emigrano dai Paesi meno ricchi hanno di regola origini sociali semplici. Spesso hanno respirato una cultura nella quale i significati religiosi (e talvolta magici) si fondono con le considerazioni di ordine psicologico. In quelle culture, il disturbo mentale può indicare un allontanamento dalla vita spirituale che, quando è piena, garantisce il benessere personale e previene - diremmo noi - il disagio emotivo. Chi soffre di gravi disturbi deve pertanto essere aiutato a ritrovare la serenità a partire dalla ricostruzione della propria integrità morale, e dalla pratica religiosa. Soffrire sul piano psicologico può dunque voler dire essere una persona non sufficientemente vicina e attenta alla dimensione spirituale"

Non dimentichiamoci altresi la constante delle tre religioni del libro o se vogliamo della religione madre: l’Ebraismo e dei suoi 2 scismi il Cristianesimo e l’Islam, attraverso alcune dichiarazioni che in tempi diversi coincidono sempre ed únicamente sulla prevalenza della legge di Dio su quella degli Uomini! :

Per bocca dell’arcivescovo José Cardoso Sobrinho della diocesi di Olinda e Recife in Brasile : La legge di Dio sta al di sopra di qualsiasi legge umana. Quindi, quando una legge umana, vale a dire una legge promulgata da legislatori umani, è contraria alla legge di Dio, questa legge umana non ha alcun valore”.
(Al proposito di un fatto di cronaca di un aborto terapeutico su una bimba di 9 anni stuprata dal patrigno ed in attesa di due gemelli)

Cosi recitá la Thora Ebraica , cosi la Sharia Islamica!

Cosi recita Sayid Qudub nel Futuro srá dell’Islam : “ La salvezza non puó essere conseguita con la mentalitá europea. L’anima dell’ Europa é strettamente avviluppata nella rete delle sue aberrazioni storiche e del conseguente trauma subito sia sul piano mentale che sul piano emozionale. Essa é divenuta schizofrenica a causa della disgraziata lotta tra religione e ragione, una patologiache si riscontra nella letteratura, nell’arte, nella politica, nell’economia e nella qualitá della Vita”. Solo L’Islam offre questa salvezza psicofisica e tutti devono crederci.
Con queste dovute premesse, si puó capire innanzi tutto il profondo disturbo psicológico che ha accompagnato lo psicólogo militare statunitense di genitori immigrati palestinesi , fortemente religioso, nel corso della sua vita adolescenziale e poi in quella adulta alla ricerca, non riuscita, di una moglie di stretta osservanza islámica, nella sua professione di psicologo, considerando l'avversione  per quest'ultima scienza da parte della religione Islamica che ci fá comprendere altresi  la schizofrenia nei comportamenti, con il cambio di vestuario,  che ha preceduto l’eccidio.

Ogni qual volta un immigrato si  veste con il gillaba e si mette la taghia in testa e calza un comodo paio di babbucce, praticamente nel suo subconscio abbandona il secolarismo e ritorna parte integrante di una religione che é, volente o nolente , come il primo cristianesimo cioé di una violenza inaudita e di una chiusura totale verso qualsiasi istanza di modernitá e tanto meno di laicitá.  Questo fatto dovrebbe mettere sul chi vive l’amministrazione militare,e quella politica ed ogni cittadino di buon senso  visto che la  metodología di comportamento, similare a quella dell’attentatore della caserma Italiana,  si basa in ogni caso sulla costante religiosa della supremazia della fede Islamica sulle leggi degli uomini.

Cosa fare? Cominciare a rimandarli a casa loro! Altro che invitare il pseudo Imam polígamo a programmi televisivi!