sabato 29 novembre 2008

2001 OTTOBRE RISPOSTA AD UMBERTO ECO

Data : 11.10.2001 (un mese dopo l’attentato alle due torri)
Lettera aperta ad Umberto Eco dopo il suo commento a :
Passione e Ragione della Oriana Fallaci

Caro professore,
Ho letto atentamente il suo articolo su Repubblica e se mi chiedessero di definirlo con un motto , risponderei : “molta cultura e poco arrosto”.
Ho vissuto 13 anni in Paesi Arabi, altri 3 in Africa Nera, e da 10 vivo in Cile a Santiago. Le elenco i Paesi: Libia Algeria, Irak, Arabia Saudita, EAU, Marocco, Senegal, Nigeria, Gabon e per 5 anni ho viaggiato frequentemente per lavoro in tutto l’Estremo Oriente e l’Oceania.
Per ragioni matrimoniali e lavorando in Arabia Saudita per ragioni di sicurezza, mi sono convertito all’Islam. Mi sono recato per lavoro moltissime volte a Mecca ed a Medina ho letto piú volte il Corano in Italiano, Francese ed Inglese ed altri libri sull’Islam in Francese, tra i quali l’Arisala, les Croisades vues par les Arabes, L’Islam contemporaine etc. Nel corso della mia vita lavorativa ho avuto modo di avvicinare, conoscere, chiaccherare, discutere con non meno di 2.000 Arabi mussulmani e non, credo di tutte le classi sociali dai “Gafir” agli Scheik non tralasciando i Mullah!
Si ricorda il Film : “non ci resta ché piangere, quando Benigni e Troisi sono catapultati indietro nel tempo attorno al 1400 incontrandosi con Firenze di allora? Ebbene é quello che accade ogni qualvolta che la Cultura occidentale, mettendo l’accento sulla parte laica, si incontra con l’Islam.
Conoscendolo da vicino, posso dire che l’Islam oltre che ad essere una Religione che si spinge alla regolamentazione dei dettali della vita di ogni singolo fedele, non ha avuto lo scontro con l’illuminismo, la rivoluzione francese, i moti risorgimentali, le correnti sociali che hanno rivoluzionato l’Occidente, il 68 ed il movimiento feminista cosi come ll Cattolicesimo ha sofferto e per tutto questo é rimasta fissa al suo reale calendario cioe al 1400. Noi, al contrario, beneficiamo di questo direi forzato ridimensionamento non solo del potere temporale ma anche di quello egemonico culturale che la Chiesa ha súbito e siamo riusciti, grazie a ció, a crearci una nostra nicchia laica che con il tempo é andata ampliandosi conquistandoci la sicurezza di non essere piú ….. Bruciati in piazza.
Considerate che il Marocco, oasi turística per eccellenza é retto da un re il cui albero genealógico risale al Profeta Mohamed (da noi tradotto in Maometto) che intelligentemente si sforza nel traghettare il Paese nel 2000 mentre la vicina ed ora democrática Algeria con la recente modifica costituzionale, ha mantenuto il “tutoriato” per la cittadina donna ¡?!? Per cui proprio tra i piú vicini di casa possiamo occhieggiare queste cosi eclatanti contraddizioni.
Nel corso di questi anni di “relazione privilegiata” con il Mondo Islamico mi sono formato una teoría suddivisa in tre parti :
La prima: il bebé maschio fin dal primo vagito vive in un mondo femminile che lo serve. La madre se lo porta con se all’hammam per cui si familiarizza, fino all’etá scolare con il corpo femminilie che improvisamente scompare con l’inizio della scuola e nella stragrande maggioranza dei casi appare dopo le nozze normalmente arrangiate dalle famiglie. In tutti quelli che ho incontrato nel corso degli anni, nessuno escluso, era palese il “compesso della vagina” l’ossessione per la “donna”.
La seconda: Qualsiasi societá dove la Donna valga la metá di un Uomo é destinata al fallimento. Una societá dove la poligamia, abbandonata secoli orsono dalle altre religioni monoteiste del libro, per la sua inadeguatezza sociale, económica e culturale, sia vigente, é destinata all’autodistruzione, una societá, dove le pene corporali , morte o amputazioni, sono comminate sulla pubblica piazza e ritrasmesse in diretta per televisione , dove le prostitute vengono lapídate ed appartengono a questa categoría, secondo i Mullah, tutte quelle donne che ……….si fanno vedere in giro, coltiva i germi dell’autodistruzione e della distruzione di chi per questi “fedeli” sono considerati “infedeli” cioé tutti. ” L’attualitá di Bombay, l’impiccagione del comerciante Iraniano di qualche giorno fá, la lapidazione della ragazza Somala, l’assassinio del maggiore Afgana del mese scorso , l’imprigionamento della Algerina che “trafficava Bibbie”..............e chi piú ne ha, piú ne metta ne sono la dimostrazione.
La terza: é che é esattamente il contrario di quanto raccontato da Umberto Eco nel suo penúltimo parágrafo parlando della base per una societá pluralista e democrática afferma che la tolleranza ne sia il pilastro, dimenticando che la tolleranza se non é accompagnata dalla reciprocitá si trasforma in un soppruso ; quello a cui ci ha condannato (noi Italiani) la pletora inconcludente dei nostri politici, prevalentemente di sinistra, facendoci letteralmente invadere da emigranti clandestini, senza applicare alcuna regola di registrazione civile!
Epilogo: in Democrazia tutti hanno il diritto di esprimere con ogni mezzo le proprie idee : sociali, politiche, religiose purché non siano idee che abbiano come obiettivo l’annientamento della stessa , ricordando che DEMOCRAZIA, pur rimando con TEOCRAZIA é esattamente l’opposto, la prima nasce dal basso mentre la seconda “scende” dall’Alto.
Conclusione: prima di “spararle grosse” parlando d’Islam, integrazione, immigrazione e connessi, ascoltate chi ci ha vissuto, chi ci ha lavorato e lavora, chi conosce le sfumature, chi, Italiano, é stato alla Mecca ed ha pregato dopo aver girato 7 volte attorno alla Kaaba , l’unica vera moschea dell’Islam con incastonato in argento nel suo angolo un meteorite, e toccato con mano lo stesso piú l’impronta lasciata dal Patriarca Abramo quando ha abbandonato la schiava Agar nel deserto e DIO, il Dio di Abramo il Dio di Gesu il Dio di Maometto ha fatto sgorgare l’acqua dalla fonte di Zam-zam per dissetare il figlio Ismaele e ricordando la tradizione della Pasqua ebraica ed Islamica quando si sacrificano i montoni un certo tempo dopo il periodo del diguno, come sono stati fortunati i primogeniti ………che Abramo (Ibrahim) non abbia sofferto di sorditá ed abbia sentito il belare del montone e la parola di Dio di sospendere il sacrificio di Isacco!

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