domenica 6 settembre 2009

AIUTI PER I PAESI IN VIA DI SVILUPPO

Risposta al Post del Blog di calgianluca@libero.it : Aiuti per i Paesi in via di Sviluppo.

Vorrei partire dal concetto che i "problemi del Pianeta giá da una decina d'anni avrebbero dovuto essere trattati come una unica realtá, tutti! Nessuno escluso."

Nel 56 avevo 10 anni , piú di mezzo secolo fá ed ero un ragazzino che leggeva di tutto e di piú interessandosi di politica internazionale ed in attesa di partire per una vacanza a Mogadiscio da mio zio che era un importante funzionario della Amministrazione Italiana.

Il Mondo era completamente diverso e secondo il mio punto di vista é proprio in quegli anni che dovremmo ricercare le cause del fallimento dei nostri giorni.

Per quanto riguarda l'aumento demografico, discrepo che la causa vada ricercata o imputata alle nazioni piú progredite. La povertá é endemica e l'aumento demografico é naturale per cui senza interventi esterni diretti ad educare le masse ad un controllo demografico e qui giocoforza dobbiamo tirare in ballo le 2 grandi religioni monoteiste che sempre si sono opposte Cristianesimo ed Islam, il nucleo familiare procrea senza alcun pensiero alla conseguenza causa ed effetto perché necessita braccia di lavoro, figli per scambi matrimoniali, e piú figli il nucleo o i nuclei (poligamia nell'Islam) mettono al mondo e piú si alzano le possibilitá che uno dei tanti si prenda cura dei vecchi genitori quando non avranno piú la capacitá di provvedere a loro stessi.
Educare una massa affinché agisca in modo contrario ad una legge naturale che é ben impressa nel nostro genoma implica uno sforzo immenso ed anche azioni a volte dirompenti e di per se rivoluzionarie.

L'aumento demografico di un gruppo a scapito di un'altro é l'arma tra le piú antiche di conquista ed é stata ampiamente usata da una setta che in 400 anni si é impadronita dell'Impero Romano che ha diminuito con i millenni la sua territorialitá in modo inversamente proporzionale alla sua influenza sulle anime dei fedeli Cattolici, apostolici, romani!

Nessuna attuale Nazione che in quegli anni iniziava il processo di indipendizzazione con metodi e tempi diversi peró quasi sempre con l'aiuto dell'URSS e con l'influenza della sua ideologia,é riuscita a svilupparsi in modo armonico, amministrarsi in modo onesto, ripartire le ricchezze in modo equo, collaborando con la comunitá internazionale al rispetto della dichiarazione dei diritti dell'uomo .

Per cui, deduttivamente, abbiamo avuto 50 anni di esempi negativi ed alcuni d'essi tragici per l'ampiezza dei danni provocati.

Tra questi vorrei ricordare proprio la Somalia, che alla fine dei 10 anni della nostra amministrazione fiduciaria é stata consegnata alla amministrazione locale, come un giardino profumato, ed i risultati.....sono sotto gli occhi di tutta la comunitá internazionale: " la rappresentazione dell'Inferno Dantesco al confronto....é un Paradiso!

Rimedi? con le nuove tecnologie, sono a portata di mano, peró l'ONU é marcio fino alle radici per cui bisognerebbe prima rifondarlo e poi agire chirurgicamente ed in profonditá creando una associazione planetaria la cui "membership" viene concessa solo al raggiungimento di uno standard sociale e democratico facendo capire e dimostrando con i fatti i benefici di una tale associazione proprio alle popolazioni tenute sotto il giogo della Teocrazia, dell'ignoranza, della Dittatura. Certo implicitamente é una spinta a ribellarsi e quindi a mettere in gioco la propria vita per il raggiungimento di un fine; é peró quello che tutte le Nazioni Democratiche hanno fatto ed é a mio avviso un passaggio obbligato.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

x ANDREA. Sono rimasto molto contento per i meravigliosi concetti che hai espresso nel tuo intervento e che, vista la tua esperienza, per me diventano punti fondamentali per eventuali prossime considerazioni su questo tema. Volevo però precisare un particolare che evidentemente nella stesura del mio post non è stato ben chiarito. In merito all’aumento demografico non intendevo dire che le responsabilità debbano essere imputate alle nazioni più progredite ma bensì che tale problematica, sebbene sia normalmente vista come elemento negativo per lo sviluppo armonioso di una società, nel contesto africano può essere considerata un tendenza “naturale” che, congiuntamente ad altri fattori, permette a quei popoli di sopravvivere. In quei territori dove si muore di “tutto”, la moltitudine diventa un’arma importante per la salvezza di talune popolazioni le cui potenzialità risultano quasi annullate dalla miseria. Quando dico che “la povertà di questi paesi esiste in funzione delle continue esigenze delle nazioni economicamente più forti” intendo che a mio parere esiste un guadagno in termini economici sulle piaghe dell’Africa (del mondo) di proporzioni così grandi che probabilmente in questo momento storico salvare realmente il continente nero non interessa a nessuno. Del resto è meglio fare affari con chi non sa gestire le proprie ricchezze piuttosto che trattare con chi sa venderle al giusto prezzo. Interessante il concetto del “giardino di rose” consegnato alla Somalia ma forse, proprio come dici tu, per educare una massa a perseguire abitudini contrarie alla propria natura non sono sufficienti 10 anni di “amministrazione fiduciaria”. E poi scusa, non ti sembra che il termine “amministrazione fiduciaria” si addica meglio alla mera gestione di un azienda piuttosto che al complesso impegno che dovrebbe essere adottato per lo sviluppo sano di un territorio? Ciao Andrea, nel ringraziarti del tuo commento, rimango sempre a disposizione per una eventuale e gradita tua replica.

LA SPERANZA ha detto...

ciao Gian ti ho giá risposto

un caro saluto

Andrea Storace