venerdì 27 febbraio 2009

BETANCOURT -ROYAL - SORIA

A distanza di quasi un anno dala Liberazione della Betancourt esce un libro dei suoi 3 compagni di prigionia che l'accusano di essere quella che il suo viso esprime ed ha sempre espresso: arrogante, prepotente,ladra del poco cibo disponibile, scriteriata ed egoista proprio come una classica "high Class" "de gouche" Sará vero? non sará vero? mi piacerebbe conoscere la veritá, cosi come é successo al signor Soria il cui viso esprime il carattere di chi ha abusato alla grande del suo potere fino ad essere indagato per molestie sessuali vessazioni di ogni genere, percosse e mobbing ed oggi lasciare la presidenza del premio Cavour o alla fustigatrice del governo Francese che passa i week end a Marbella e vive da gran signora socialista, borghese, bohemien.
Tre cognomi una sola essenza : l'arroganza !

domenica 22 febbraio 2009

IL DEGNO SUCCESSORE........DEL MOSTRO


IL DEGNO SUCCESSORE DEL MOSTRO
Nobili Antenati, sono una sicurezza oltreché un grande stimolo ed un esempio immacescibile per traghettare questo partito oltre il “pantano in cui l’intera opposizione rischia di precipitare” e far uscire l’Italia da quest’orgia di potere e dalla palude Berlusconiana! Da un articolo luminoso e chiaroveggente di un sommo poeta e scrittore di fulgida intelligenza di grande acume e chiaramente con un sentimento di ripulsa totale nei confonti del “berlusconismo” di nome Moni e di cognome Ovadia. Ebreo antiisraeliano, attore, scrittore, Scriba dell’Unitá che il 21 di febbraio del 2009 illumina i suoi compagni con un richiamo a mettersi al lavoro (sarebbe ora) per tutto il tempo necessario (stiamo parlando di eoni) a conseguire la meta :
Era D’estate ed il Mostro se ne andava .... Era d’autunno tanto tempo fa ....21 agosto del 1964, quando a Yalta Palmiro Togliatti, alias Ercole Ercoli, “Alfredo-Madrid-Contreras (pseudonimi assunti in Spagna), Mario Correnti (nell’Italia di Badoglio), dava l’addio ad un’esistenza perpetuata attraverso crimini contro un umanitá composita composta da fascisti, anarchici, compagni, lavoratori e presunti tali al servizio del piú grande Mostro di Tutti iTempi: che 11 anni prima, aveva salutato, per l’ultima volta come : Gloria Eterna all’Uomo che piú di tutti ha fatto per la liberazione e per il progresso dell’Umanitá . “Clown buono per tutti gli usi” (la celebre locuzione appartiene al compagno Tresso, morto assassinato in Francia per ordine di Cerreti e su complicità di Togliatti e per superordine di Stalin ) ha incarnato meglio d’altri, ma anche come i più che prenderanno dopo di lui il timone del partito, quella bramosia di stampo bonapartistico che non mancherà certo di un crescendo di survoltaggi opportunistici, capriole e abbracci politici letali. Togliatti fu con Bordiga negli anni di Bordiga, con Gramsci al tempo di Gramsci, collaboratore fedele di Bucharin fino al VI Congresso dell’Internazionale Comunista, allorquando sorprenderà l’allora capo del Komintern (insieme col quale poco tempo addietro si era adoperato –con successo- per silurare Zinov’ev) approdando sulle coste di Stalin e raccogliendo quella zavorra nota sotto la sigla di “terzo periodo” (formula di Stalin-Thaelmann satura di avventurismo e condita con l’altra aberrazione del “socialfascismo”). Bucharin, spiegherà nel 1933 Victor Serge, contava al Comitato Esecutivo dell’I.C. su una maggioranza combattuta, gracile, ma nei numeri granitica. “Come è potuta avvenire la conquista del Komintern da parte di Stalin? Bucharin è tradito! Da Ercoli!”. A margine di quest’ “accidente”, con impudica infiorettatura politica, Togliatti scrive: “Bucharin aveva i caratteri di un professorino presuntuoso e intrigante. Era il lui, come negli altri, la stoffa del doppiogiochista e del traditore” (si pensi allo zoppo che accusa l’altro di claudicazione…). Togliatti indosserà, a partire da questo episodio e senza più smetterla , la divisa di Stalin, battezzandola con il sangue sgorgato da una picconata sulla testa del “povero” si fá per dire, Trosky (che era nel ressort turistico di Acapulco) una nuova divisa che ungerà del sangue dei lavoratori ed ornerà dei meriti riconosciutigli dai riformisti dell’oggi e da quella borghesia italiana che pazientemente ha trascinato fuori dal pantano del dopoguerra. A fare immediatamente le spese di questo suo personale nuovo corso saranno, su tutti, i “tre” Blasco, Leonetti, Ravazzoli (i quali aderiranno successivamente all’Opposizione di Sinistra Internazionale), ma è chiaro che non saranno gli unici ostacoli rimossi brutalmente e con l’arma della menzogna sulla strada della definitiva ascesa al potere di Togliatti. Gramsci, dal canto suo, nulla poté in una fase nodale della lotta alla nuova bisogna stalinian-togliattiana. Costretto in galera dai fascisti e dal gruppo dirigente del PCI (si rammenti l’episodio della lettera a lui spedita da Grieco, come a tanti altri avvenimenti segnalati a profusione in questi ultimi anni), in molti faranno luce sull’origine del suo isolamento, accentuatosi proprio in un momento di battaglia campale contro la nuova politica dei becchini della rivoluzione. Il giudice istruttore ad esempio chioserà al processo del compagno sardo: “Onorevole Gramsci, lei ha degli amici che certamente desiderano lei rimanga un pezzo in galera” ; e Stalin stesso denuncerà –strumentalmente- la sua carcerazione prolungata attribuendone la colpa al Togliatti appena di ritorno dalle scorribande spagnole (Ercoli seppe però bordeggiare nel rischio della sua trasformazione ad unico capro espiatorio di questa ed altre responsabilità, dando nuove garanzie d’affidabilità a Stalin). Magari passando all’Ovra qualche spifferata sui fratelli Rosselli. Togliatti non ebbe, nonostante tutto, remore nel fare di Gramsci un eroe, un’immagine mistica cui invitare tutti ad ispirarsi. Ma indubbiamente non era, questa, una novità nella storia dei tradimenti e dei traditori del marxismo. Già Lenin scriveva chiaramente in “Stato e Rivoluzione”, riferendosi ai rivoluzionari: “dopo morti si cerca di trasformarli in icone, di canonizzarli, per così dire, di cingere di una certa aureola di gloria il loro nome, a «consolazione» e a «mistificazione» delle classi oppresse, mentre si svuota del contenuto la loro dottrina rivoluzionaria, se ne smussa la punta, la si avvilisce”. Ai fascisti che lasciarono morire di tisi proprio Gramsci, Purtroppo all’epoca tutti i colpiti da tisi ne morivano! Togliatti aveva avuto modo di rivolgere un accorato appello nel 1936 dalle colonne di “Stato Operaio”: “Diamoci la mano, figli della Nazione italiana. Diamoci la mano, fascisti e comunisti, cattolici e socialisti, uomini di tutte le opinioni”, indicando altresì quale base di percorso politico comune il programma sansepolcrista dei fasci di combattimento mussoliniani! E non rifuggì dal dichiararsi soddisfatto -scrivendo di sua mano, il 25 agosto, un comunicato d’approvazione a nome del PCI sul nuovo accordo raggiunto- per il nuovo patto Stalin-Hitler del 23 agosto 1939, ovvero per l’intesa Ribbentrop-Molotov che sanciva la non-aggressione tra nazisti e sovietici e con la quale si procedeva alla spartizione della Polonia. Terribile esempio di mistificazione da parte dei comunisti di un eccidio o meglio di un genocidio selettivo addebitato per anni ai nazisti e coperto dai comunisti Italiani fino alla caduta del muro ed all’amissione pubblica di Gorbachov. A Stalin consegnò personalmente migliaia e migliaia di comunisti tedeschi ed austriaci rifugiatisi in Urss, mentre Ercoli, che già era stato tra i demiurghi dei sanguinari processi di Mosca, nelle vesti di segretario del Komintern si era prima dedicato alla eliminazione di diversi dirigenti del KPD (si pensi ad Eberlein, Neumann, Remmele, Kiepenger), poi a quella di alcuni capi del partito ungherese come Bela Kun e dell’intero gruppo del Partito Comunista Polacco (lo ha raccontato Renato Mieli, ex dirigente della sezione esteri del PCI, nel suo Togliatti1937). Indi in Spagna (restiamo nel 1937), Togliatti sarà commissario politico del Partito Comunista locale su mandato di Stalin. Trosky ne “La lezione della Spagna” evidenzia la necessità da parte dell’opportunismo termidoriano di commissari, cellule, uomini senza scrupoli preposti al sostegno della proprietà borghese e a soffocare la rivoluzione in terra iberica, si’ da garantire quindi un passaggio progressivo dei poteri verso Franco. Togliatti è l’uomo giusto per assolvere a tale compito. Porteranno la sua firma la repressione degli anarchici a Barcellona e Bilbao, la liquidazione del POUM, l’uccisione di Andrès Nin e Camillo Berneri. Arrestato in Francia allo scoppio della guerra, avrà la “fortuna” di evadere dalle carceri e di sistemarsi subitaneamente, grazie alle ingenti somme di denaro spese dal Komintern , in un albergo parigino. Tornerà in Italia nel 1944, su consiglio e osservazione della burocrazia moscovita, dando vita alla “svolta di Salerno” , prima tappa della “via italiana al socialismo” lanciata all’VIII Congresso del PCI. Quasi religiosamente il PCI, che pure vedeva nell’Italia del dopoguerra un succulento boccone per il soddisfacimento dei propri appetiti nazionali, seguiva alla lettera le incipienti disposizioni di Stalin. Prima ancora che il Komintern venisse sciolto (1943), Stalin e Dimitrov, vedi per consolidare la collocazione dei comunisti all’interno degli apparati imperialisti europei, vedi per allontanare i riflettori d’Europa e del mondo sulle tensioni in Russia, scrivono: “Bisognerebbe far diventare i partiti comunisti assolutamente autonomi e non sezioni dell’Internazionale Comunista. Essi devono trasformarsi in partiti comunisti nazionali con diverse denominazioni. Il nome non è importante… debbono basarsi su un’analisi marxista, ma non con lo sguardo rivolto a Mosca: che risolvano autonomamente i nella fase attuale è necessario che i partiti comunisti si sviluppino come partiti nazionali autonomi” (Dimitrov, 12 maggio 1941). Queste dunque sono le premesse del compromesso storico e nell’eurocomunismo di berlingueriana memoria. Togliatti diventerà nel frattempo ministro senza portafoglio con Badoglio e sotto il primo governo Bonomi; è vicepresidente del Consiglio di nuovo con Bonomi, in seguito ministro della giustizia con Parri e De Gasperi. Adesso capirete perché si parla tanto di toghe rosse. Il suo servigio alla borghesia (come da copione per i comunisti attori di un patto governativo con i poteri forti) è magistrale: il carteggio Churchill-Mussolini, sottratto al Duce dai partigiani dopo averlo assassinato e sconosciuto in Italia, giungerà in Gran Bretagna senza più far ritorno nel nostro Paese; l’amnistia ai fascisti ( dopo averne fatti ammazzare dai 30 ai 50.000 in tutta Italia senza contare l’aiuto dato ai titini ad infoibare i Giuliano-Dalmati) e l’occultamento dell’elenco dei collaboratori dell’Ovra saranno altri due prodotti esemplari della sua grigia attività di governo, mantenendo il codice Rocco come fulcro della nuova organizzazione giudiziaria. Togliatti partecipa attivamente alla stesura della Costituzione italiana, si capisce pertanto il motivo per cui ogni qualvolta si tenti di cambiare questo pezzo di carta oramai utile solo ad incartare gli scandali di una Societá in declino, alte urla da Sinistra: “ NO LA COSTITUZIONE NON SI TOCCA “ ! Un gran pasticcio , votando a favore dell’art. 7, frutto dei Patti lateranensi stretti tra Mussolini e Pio XI (voto accompagnato dalla infausta previsione: “Questo voto ci assicura un posto al governo per i prossimi venti anni!”). Morto Stalin nel 1953 (“il nostro più grande amico” scriverà quel Berlinguer segretario della Fgci, messo a capo sempre da Stalin della Federazione mondiale della gioventù democratica), Togliatti, “l'uomo che, alla scuola di Stalin, più ha fatto per la liberazione nazionale e sociale del nostro Paese” (così recitava il comunicato del PCI del 7 marzo), avverserà fino al giorno del suo ictus cerebrale qualsiasi, pur timido -come ingannevole- tentativo di messa in discussione del “culto della personalità” e dei suoi strascichi criminosi. I gemiti d’indignazione, lo iato politico che aprirà con Kruschov , che non gli impediranno comunque di sostenere questi nella repressione della lotta ungherese (“un putsch fascista e reazionario” per l’Unità) e nell’impiccagione di Nagy, ne sono una testimonianza vivida. (Cosi si espresse anche il Giorgio Napolitano) Così commentò in Russia il rapporto al XX Congresso (i cui contenuti anti-staliniani saranno poi bollati come “inesistenti; cattive voci della stampa reazionaria” anche da un Ingrao evidentemente non ancora votatosi alla non-violenza), rivolto a Scoccimarro, Bufalini e Cacciapuoti, desiderosi di delucidazioni in materia: “Non c’è nulla. Panni sporchi, pettegolezzi”, e una volta in Italia aggiunse: “La linea del partito fu giusta prima della guerra, nella guerra, dopo la guerra” . Nel 1958, replicò: “La destalinizzazione è una di quelle parole che servono ad erudire i fessi. Cioè a creare nozioni cui non corrisponde nulla di reale”. Questa, in estrema sintesi, è stata la storia della vita e degli orrori di Ercoli; una storia abietta e ancor più densa di pagine oscure rispetto a quanto si è appena scritto. il “Maestro” è morto, però ha da essere, ancora, seppellito il togliattismo, insieme con le sue quotidianeitá. Con un passato cosi e con cotanti antenati: Togliatti, Secchia, Longo, Pajetta, Ingrao, Terracini, Parri, Amendola, Napolitano, Moranino, Bentiveglia e la Capponi , La vedova Rossa, Berlinguer, Ochetto, D’Alema, Fassino, Veltroni, il “nostro “ , meglio dire il loro Dario Franceschini con un Nonno ed una mamma di sicura fede fascista, ed un papá di sicura fede democristiana é il degno “successore”del........Mostro.

sabato 21 febbraio 2009

LA ELEZIONE DI DARIO FRANCESCHINI AL PD

La Elezione di Dario Franceschini.
“ dall’Unitá di Sabato 21.02.2008”
Intervista con Piero Fassino: Un Segretario vero , non un reggente, Dario saprá rinnovare.
“ dal TG1 di Sabato notte”
Franceschini eletto ( che lungimirante il sig. Fassino) con la maggioranza dei voti altro di meglio da dire non ha che seguirá le orme di Veltroni e tanto per non sbagliarsi attacca inmediatamente Silvio Berlusconi accusandolo di voler fare dell’Italia una sua “cosa privata” e poi il Colle il caso Englaro e come al solito seguendo la continuitá, tutto quello che di male poteva dire. Cosi il “tormentone Berlusconi” passa da Veltroni a Franceschini Dario, figlio di una Fascista e nipote di un capetto fascista di Saló. Peró con papá con il “ brevetto di patriota” e successivo deputato DC.
Con antecedenti simili, mi sembra il piú indicato per la guida del PD. Noi di Destra ringraziamo i grandi elettori che naturalmente in un aria pluralistica e democrática hanno eletto il continuatore della politica del grande Veltroni che “in puro stile soviet” viene dall’ Unitá giá presentato come la grande mente, il grande uomo, che pur di salvare l’idea si sacrifica e “si dimette” ovviamente per colpa ……di Berlusconi.

Di Franceschini mi ero occupato il 21 ottobre scorso, quando ci aveva tutti rallegrato dichiarando che non si sentiva piú Italiano in un suo show serale di Ballaró ed un mese prima, l’11 Settembre nel mio commento sul mio Blog : La Malafede del PD é uguale a quella del PCI, m’é “piaciuto” il suo intervento quando parla d’imbarazzante militanza di La Russa. Alemanno e Fini nel MSI e contraddicendo sua Madre: Gardenia Gardini, parla di suo padre Giorgio come ex partigiano senza specificarne la tipología.

SPERIAMO CHE FRANCESCHINI FACCIA SCUOLA!
Ieri sera, zippando, sono approdato a Ballaró giusto in tempo per ascoltare l'exploit inedito del "ex-cittadino" Franceschini , visto che si é pronunciato dicendo : mi vergogno d'essere Italiano ! "Meraviglia! Un imbecille di meno. Non che sia un gran risultato peró bisogna pur sempre che qualcuno incominci. Questa tremenda considerazione, mi ha fatto pensare alla sera prima ed allo spettacolo (sulla scia di Truman Show) l'Isola dei Famosi che é lo specchio di questa nostra Italia trasposto in una isoletta dell' Honduras, quando un maturo partecipante di Napoli dopo alcuni screzi con due ragazzotte sue conterranee ha esternato la sua vergogna d'essere napoletano; é li, che per me, Franceschini ha colto l'ispirazione! Questa mattina verso le 5 mi sono alzato, fatto un caffe e mi sono messo al computer e scorrendo i quotidiani, mi sono soffermato sui commenti all'articolo : "Voto a maggioranza" Il premier: "Il metodo europeo è irragionevole" a cui vergognandosi, il Franceschini s'era riferito e ho lasciato un commento con due semplici riflessioni:la prima che pur con le batoste elettorali subite, un premier ombra che sarebbe perfetto piú ché per l'Africa, per la Finlandia visto la consistenza dell'"ombra" o magari a Venezia passeggiando tra un bar e l'altro, e la perdita di credibilitá a ruota libera, questi eredi del comunismo i famosi PD Men hanno sempre la spocchiositá dei "primi della Classe" unita a una forma di bullismo e ad una malcelata invidia per i successi del governo che sono il "tormentone" di Veltroni e compagni. Hanno sempre fatto pena e.......... continuano a farla.La seconda é che L'Europa é assolutamente ridicola ed illogica! Stiamo parlando d'inquinamentoper cui il coinvolgimento energetico é primario e per questo evidente motivo inconfutabile, incontestabile, trasparente etc. etc. non si puó mettere sullo stesso piano l'Italia con 0 centrali nucleari con la Francia che ne ha 50 . Per cui i parametri dovrebbero essere studiati in funzione della quantitá di centrali suddividendole per tipologia di carburante Nucleare - Gas - Fuel - Carbone - e Geotermiche-sole-acqua-vento. a margine di questa seconda riflessione va considerato che se Cina- India - Stati Uniti continuano sulla posizione di non firmare gli accordi di Kioto é irrisorio lo "sforzo" europeo del controllo climatico.
giovedì 11 settembre 2008
LA MALAFEDE DEL PD É UGUALE A QUELLA DEL PCI?
Riguardo all'Articolo ed alla risposta desidero aggiungere un altro paio di cose, oltre a volere la VERITÁ Nuda e Cruda:Dario definisce suo padre Giorgio come ex partigiano mentre sul suo curriculum curato da sua madre Gardenia riporta : "brevetto di Patriota"Parla d'imbarazzante militanza di La Russa ed Alemanno o Fini o qualsivoglia altro personaggio di AN che in gioventu si é scontrato, come il sottoscritto, nato nel 46, in continuazione per poter esprimere la propria appartenenza politica di Destra e questo quando innumerevoli personaggi della sinistra si sentono orgogliosi di essere: "comunisti" !? Per sintetizzare nella nostra Storia: 2 sono i MALI ASSOLUTI Comunismo e Nazismo con piú di 50 milioni di morti ammazzati incominciando con Trosky a picconate.2 sono le resistenze la comunista e la democratica , 3 sono gli eserciti : Xª , RSI, REGNO AL SUD. Franceschini ci dica se stima suo Nonno! cosi come suo Nonno Fascista ha stimato suo padre Patriota ! Cosi come avevo fatto per l'articolo di Bertinotti, inserisco nei punti che ritengo piú interessanti della Risposta a Pansa di D.F. i mie commenti: in grassetto.
INTERNIgiovedì 11 settembre 2008, 07:00Caro Pansa, ti racconto mio nonno fascista Dario Franceschini*Ho letto con stupore, e con un po’ di amarezza, l’intervista di Luca Telese a Giampaolo Pansa pubblicata ieri dal Giornale. Non solo perché per Pansa nutro un affetto sincero (sin dai tempi in cui, giovane della Dc, provavo un misto di rabbia e fascino per gli articoli impietosi in cui lui, da sinistra, attaccava la Balena Bianca, il partito in cui militavo con entusiasmo, credendo fosse possibile cambiarlo senza demolirlo) ma anche perché gli ho riconosciuto che con la sua serie di libri sui «vinti» ha aperto una finestra di luce su un pezzo di storia del nostro Paese che non può essere per sempre accantonato e dimenticato solo perché scomodo. .........Una definizione di questo tipo é una implicita ammissione da parte di D.F. che qualcosa di storto é stato fatto e quindi ridimensiona una versione Storica forzata e non veritiera.......Ed è anche per questo che ho accettato volentieri di presentare nella mia città, Ferrara, uno dei suoi libri, cogliendo quell’occasione per raccontare pubblicamente la storia della mia famiglia.Ora l’accusa che Pansa mi ha formulato è di avere «ringhiato» contro La Russa e le sue affermazioni sui giovani di Salò mentre non avrei potuto farlo proprio per la mia storia.Innanzitutto non mi pare di aver «ringhiato», ma a una domanda di un giornalista ho educatamente risposto che condividevo le parole del presidente della Repubblica, Essendo tutti e due del PD ed avendolo eletto era ovvia la condivisione così diverse da quelle del ministro della Difesa pronunciate poco prima, e ho tentato di ricordare che l’antifascismo è un elemento fondante della nostra democrazia repubblicana,.......qui sta il problema! quando il pilastro della nostra democrazia repubblicana é un movimento che ha chiuso il suo ciclo storico é chiaro il limite strutturale della stessa che provoca ed ha provocato nel corso delle stagioni passate questi continui ridicoli richiami all'unione Antifascista ed il ben piú grave terrorismo delle brigate rosse nipoti di quegli eroici partigiani rossi che hanno insanguinato l'Italia postbellica........ Pertanto dovrebbe essere un valore condiviso da tutte le forze politiche.Ma poi credo, francamente, che proprio la mia vicenda familiare, molto simbolica come molte storie italiane, mi consenta di esprimere qualche giudizio non ideologico, ma vissuto.Ripercorro con poche parole questa storia nella sue completezza, per i lettori più che per Pansa, che la conosce tutta anche per averla riportata in uno dei suoi libri e che ieri invece nell’intervista (e questa è la parte che mi ha lasciato un po’ di amarezza) ha raccontato solo in parte, omettendo il finale. Mio nonno materno, cui ho voluto un gran bene, aderì prima al fascismo, poi alla Repubblica di Salò. Ci credeva, e negli incarichi amministrativi che ebbe riuscì a farsi benvolere da tutti. ...........Per esempio, mio padre, mia madre soldati nella RSI, mio zio capo di gabinetto in una prefettura al nord e mio Nonno Cancelliere capo della pretura a Tripoli sotto amministrazione inglese, tutti erano contrari alle leggi razziali ed il Nonno di D.F. come si era espresso in proposito? .........Dopo la Liberazione per qualche anno restò lontano dalla famiglia e dal suo paese natale, Poggio Renatico, per evitare le vendette e le rappresaglie che segnarono drammaticamente quel tempo....... Se s'era fatto benvolere da tutti perché i partigiani volevano farlo fuori? erano i partigiani comunisti o quelli democratici?.........Così mia mamma, innocente e bambina, ..........ché fortuna ha avuto la mamma di D.F.! ha solo dovuto viaggiare per un pó di tempo con gli occhi bassi! non cosi mio cugino Bartolomeo suo coetaneo buttato si pensa vivo in un altoforno a 15 anni a guerra finita (per cui non azione di guerra!?) perché figlio di un fascista assassinato il 14 settembre del 1944 assieme ai suoi commilitoni in una vigliacca imboscata a Vigoponzo di Dernice (AL) ...........il mattino andava a scuola con la testa bassa, per non leggere sui muri del paese le frasi minacciose contro suo papà.La parte che Pansa non ha raccontato, ma è quella che più simbolicamente dimostra come gli italiani abbiano costruito la riconciliazione nazionale Discrepo totalmente con D.F. nel affermare che gli italiani in quell'epoca abbiano costruito la riconciliazione nazionale............. Fino a quando non si sara fatta luce su tutti gli avvenimenti oscuri, e sono i piú, fino a quando ci saranno ancora assassini in circolazione che con il fazzoletto rosso al collo hanno massacrato persone inermi cui una stima approsimativa si aggira tra i 50 e 60 mila pulizia etnica a parte eseguita dai loro compagni titini, non potremo avere una riconciliazione nazionale. Fino a quando non si riconoscerá che il 2º GRANDE MALE ASSOLUTO é il Comunismo , non ci sará, fino a quando ci sará uno solo di sinistra orgoglioso di sentirsi comunista: NON CI SARÁ .......... Molto prima delle loro classi dirigenti, è che, poco tempo dopo la Liberazione, quella ragazza, mia mamma, si fidanzò e poi si sposò con mio padre, un giovane ex partigiano, comunista?..... non credo proprio vista l'estrazione democristiana,....... componente il Cln sfuggito alla fucilazione, ...........Fortunato anche il papá di D.F. , Giorgio (vedere suo curriculum a pié d'articolo) che a differenza tanto per dirne uno, il fratello di Pasolini non é riuscito a sfuggire alla fucilazione da parte delle brigate partigiane comuniste!...... da poco diventato deputato della Democrazia cristiana. Mio nonno approvò quella scelta e la mia famiglia è stata per anni unita sull’affetto e sul rispetto. .........Il Nonno fascista di D.F. ha capito la diversitá tra un partigiano comunista ed un "patriota" cosi come il comandante della Xª J.V.Borghese che fece accordi con bande partigiane "bianche" per difendere il suolo patrio dall'invasione titina, per cui ha dimostrato saggezza e lungimiranza..........
.Anche l’Italia, dopo le laceranti ferite del primissimo dopoguerra, è stata in fondo così. .......Altra bugia, altra inesattezza, tutti sappiamo o perlomenno dovremmo saperlo che una gran quantitá di fascisti sono passati armi e bagagli e si sono rifatti una verginitá comunista, Che l'epurazione era una palla al piede per la riscostruzione per cui il cittadino sovietico Togliatti con doppio passaporto e ministro della Giustizia ha concesso un perdono generale per tutti i crimini salvando migliaia di assassini prezzolati ... ed alcuni ce li siamo ritrovati in parlamento ed al senato "schifosa vergogna del PCI" e facendo cosi ripartire la macchina burocratica statale. ...........Ora la domanda è: perché questa mia vicenda familiare dovrebbe ostacolare un mio giudizio sul fascismo e una mia contrarietà al tentativo, oltre mezzo secolo dopo, di mettere tutti sullo stesso piano: chi combatteva per una causa giusta e chi dalla parte sbagliata?Non è un problema di rispetto per la vita di tutti. È che la storia non può essere cambiata ........certo a tutti quelli di sinistra brucia tremendamente che a distanza di 60 anni saltino fuori cosi come i popscorn le menzogne che hanno "inzeppato" la storia scritta prorio da loro e quindi é ovvio che siano in coro a gridare : "LA STORIA NON PUÓ ESSERE CAMBIATA" ma quale storia? Non vogliono che si dia spazio alle notizie che di giorno in giorno si riappropriano della VERITÁ perché c'é dietro un mare di quattrini di sovvenzioni alle innumerevoli associazioni di partigiani di combattenti per la libertá oltre a perdere la faccia: ma ce l'hanno?....... e che la nostra democrazia ha le radici in quel riscatto nazionale reso possibile dalle donne e dagli uomini della Resistenza, dopo le vergogne della dittatura, degli omicidi politici, delle leggi razziali, dell’alleanza col nazismo,........ ehi D.F. non stiamo mica parlando dell'Unione Sovietica ? Stiamo parlando dell'Italia dove la dittatura ha avuto ben poche vergone, dove gli omicidi politici si contano su una mano, dove le inique leggi razziali hanno fatto molti meno morti dei Progrom sovietici contro gli Ebrei ed in quanto ad allenze ricordiamoci il patto tra URSS e GERMANIA e dei morti polacchi (vedi strage di kathin compiuta dai Russi comunisti)...........Dei morti di una guerra tragica e folle.Quando si piange in Normandia di fronte a quel prato struggente pieno di croci bianche, quando si visita Auschwitz, quando si prega a Marzabotto o alle Fosse Ardeatine, a qualcuno può venire in mente di mettere sullo stesso piano i soldati americani e i loro nemici, le vittime innocenti dell’odio razziale e i loro carnefici?Furono in molti, e fu così anche per mio nonno, a trovarsi dalla parte sbagliata in buona fede, spesso anche solo per ubbidienza e non facendo del male a nessuno, ma non si può riscrivere la storia, ..............certo, reitero, non puó certamente piacere alla sinistra che storici italiani o stranieri possano riscrivere la storia QUELLA VERA e mettere in soffita quella Storia che é stata fatta da chi voleva portarci nel paradiso sovietico .............non si può cercare di equiparare ciò che non è equiparabile soltanto per giustificare, come è stato forse, anche inconsapevolmente, in questi giorni per Alemanno e La Russa, le proprie passate imbarazzanti militanze........ Nessuna imbarazzante militanza ! Alemanno, Fini e La Russa e noi prima di loro, abbiamo militato in un partito che é stato ghettizzato per decenni, abbiamo lottato per le strade per non farci sopraffare, abbiamo lottato nelle scuole quando ci davano il 5 sul tema politico dicendo le stesse cose che diciamo oggi, A differenza della Sinistra abbiamo analizzato gli errori del passato, reinterpretato secondo schemi democratici gli avvenimenti e confrontandoci tra di noi sempre sotto tiro verbale e reale siamo usciti dagli schemi dove alla Sinistra faceva comodo inchiodarci, riconoscere gli errori dei nostri padri, chiedere perdono per loro ed i loro atti contro la comunitá Ebraica per le inique leggi razziali senza pero dimenticare chi come dice D.F. dalla parte sbagliata, come suo Nonno, ha combattuto e si é immolato per l'Italia Repubblicana................... In ogni democrazia matura lo scontro politico, anche il più duro, avviene sempre dentro un sistema di regole e di valori comuni.Gli episodi e le frasi infelici di questi giorni proprio su questo devono interrogarci. Possono gli avversari politici anche in Italia, più di sessant’anni anni dopo la fine del fascismo, ormai vent’anni dopo la caduta del Muro di Berlino, ...........Possono ancora, milioni d'Italiani proprio a vent'anni dalla caduta del muro e a 60 anni dalla fine della guerra dopo tutto quello che é venuto fuori dal vaso di Pandora del comunismo: genocidi, uccisioni selettive, campi di concentramento in Siberia o sugli Urali, Terrorismo internazionale iniziato negli anni venti ed ancora non terminato, Persecuzione religiosa con decine di migliaia di martiri emassacri di Anarchici nella guerra di Spagna, Emblematico assassinio di uno della troika a picconate in Messico finanziamenti ai partiti comunisti epurazioni, purghe il tutto stimabile se ci mettiamo i Cinesi, vietnamiti cambogiani ,laotiani cubani colombiani etc. etc. etc. in 100.000.000 di vittime, affermare di essere orgogliosi di essere comunisti? e tra questi milioni la seconda carica dello stato quel tal Bertinotti ?!? VERGOGNA STUPIDITA FALSITA .........condividere senza distinguo i valori fondanti della nostra Costituzione e riconoscere una storia nazionale condivisa? O dobbiamo aspettare che passi un’altra generazione? Grazie della cortese ospitalità.Dario Franceschini* vicesegretario del Partito democratico ............Ringrazi la provvidenza che non ha fatto incontrare suo Nonno con i sicari partigiani che lo stavono cercando e che gli stessi non abbiano agito contro sua madre, diversamente lei, egregio vicesegretario del Partito Democratico non sarebbe qui a raccontarci queste belle favole che...non c'incantano!.............

martedì 17 febbraio 2009

IL CITTADINO STORACE ANDREA CHIEDE UN CHIARIMENTO AL CAPO DELLO STATO



1946 Napoli secondo la sua biografia lei era comunista e nel consiglio studentesco della sua facoltá . Il prof. Vincenzo Mario Palmieri membro della comissione medica per il genocidio
di Katyn venne fatto oggetto di una pesante attacco " collaborazionista nazista e servo di Goebels che gli impedirono di proseguire con le lezioni univesitarie e discriminato dai suoi colleghi che si spinsero a proporre alle autoritá accademiche l'allontanamento del Palmieri
sospettato d'intenti antisovietici e diffamazione dell'armata rossa.
Lei di sicura fede comunista viste le sue posteriori dichiarazioni Solgestein Ungheria Cecoslovacchia etc. e visto la posizione occupata nel consiglio studentesco dovrebbe
conoscere i fatti e gli antefatti perché lo chiedo? Per il semplice motivo che anch'io tra il 1965 e 1966 sono stato oggetto di ripetuti atti di discriminazione da parte di una insegnante di lettere dell'Istituto da Passano di La Spezia di nome Silvia Roncagliolo segretaria di Lelio Basso del PDIUP che mi diede piú volte del "fascista" per aver affermato che il genocidio di militari e civili polacchi era da addebitare ai Russi cosi come l'olocausto Ucraino, i Gulak e tutto quello che sappiamo e quello che ancora non sappiamo.
Come Cittadino Italiano chiedo che il termine "comunismo" e le sue derivazioni siano dallo stesso parlamento che 56 anni fa commemoró solennemente il 1º mostro della terra sia equiparato al termine "nazismo " e sue derivazioni e chi si vanta d'essere comunista o d'essere stato comunista sia perseguito e punito nello stesso modo.
Grazie Saluti

GIUGNO 2007 - FEBBRAIO 2009

Giugno 2007 – Febbraio 2009

27.06.07 il partito sara la forza riformista che l’italia non ha mai avuto
(piú profetico di cosi)
14.10.07 Giá oggi che siamo il primo partito Italiano…………..
10.02.08 Slogan “si puó fare” pensando di essere l’Obama Italiano
14.04.08 PD sconfitto lui rivendica una grande rimonta e promette
Opposizione riformista e responsabilitá nazionale cioé :
(qualsiasi cosa accada……..é sempre colpa di Berlusconi)
20.06.08 Rompe con il governo (rompe solo) ed anuncia una
Manifestazione per l’autunno
05.11.08 s’immagina d’essere il fautore della vittoria di Obama
19.12.08 Batosta in Abruzzo
17.02.09 Batosta in Sardegna

Domanda? Riusciremo a riprenderci i soldi sperperati nel suo quinquenio
Come sindaco di Roma prima che si dilegui in Africa!

17 FEBBRAIO 2009 ALTRA DATA STORICA

GRANDE GIORNATA, TANTO QUANTO IL 15 APRILE SCORSO, GRAZIE AL POPOLO SARDO CHE HA CAPITO ED HA SVOLTATO A ..........................................DESTRA !

domenica 15 febbraio 2009

PER FRANCO CIMMA CHE IERI É TORNATO ALLA CASA DEL PADRE

Ciao Franco,
l'ultima volta che ci siamo visti é stata la riunione al Santuario sopra Monterosso nel 1988 e la penultima nel 1967 poco prima della mia partenza per la Libia. Ieri leggendo la cronaca della Spezia ho visto la tua foto ed ho letto il necrologio e mi sono asciugato qualche lacrima spontanea ricordando i tempi di Sant'Agostino, le uscite, il campo di Caranza ed i tuoi consigli ed insegnamenti, tutte cose dei primi anni 60.

Mi spiace davvero, non essere riuscito a vederti prima per cui l'ultimo saluto vengo a dartelo oggi pomeriggio alle 14,30 nella Chiesa di Corso Garibaldi.

Buonviaggio

Andrea

venerdì 13 febbraio 2009

SCHELETRINI, SCHELETRI E SCHEL ETRONI !

Riporto questo articolo del TEMPO.IT a cura di
Francesco Damato di oggi Venerdi 13 di Febbaraio : (mettendo
in grassetto alcuni concetti ed idee)
Quella manifestazione, indetta per martedì, sospesa per la
tragica conclusione della vicenda di Eluana Englaro, sulla quale si era
consumato un contrasto tra i presidenti della Repubblica e del Consiglio, si è
svolta ieri per l'ostinazione del segretario del Pd. Che ha accolto a modo suo,
cioè inseguendo Di Pietro sulla strada dell'antiberlusconismo, l'appello ad una
«riflessione comune» appena lanciato da Napolitano.
Se Scalfaro, presidente della Repubblica dal 1992 al 1999, è il medaglione che Veltroni ha deciso di portare al
collo
come esempio per tutti, è opportuno ricordarne l'esperienza
vissuta al Quirinale. Giudicheranno i lettori se è stata appropriata la scelta di Veltroni, peraltro proveniente da un partito — il Pci — che non ha mostrato sempre il rispetto
sacrale
per il Capo dello Stato che viene oggi reclamato. Negli anni
Sessanta il povero Segni fu trattato dalla propaganda comunista come un aspirante
golpista
per avere chiesto,durante una difficile crisi di
governo,garanzie d'ordine pubblico all'allora comandante generale dell'Arma dei
Carabinieri. A cavallo fra gli anni Sessanta e Settanta, al povero Saragat fu contestato di condividere le denunce
politiche degli «opposti estremismi
», che avevano il torto di mettere
sullo stesso piano i pericoli provenienti dai malintenzionati di destra e di
sinistra. Nel 1978 il povero Leone fu costretto a
dimettersi
perché accusato di corruzione con una
campagna giornalistica poi smentita dai tribunali, in realtà
per avere osato dissentire durante il sequestro di Moro dalla
cosiddetta linea della fermezza. A cavallo fra gli anni Ottanta
e Novanta, contro il povero Cossiga fu tentato più volte,
sempre dal Pci, il processo per alto
tradimento
davanti alla Corte Costituzionale.

Ma torniamo a Scalfaro. Al suo esordio presidenziale egli estese le
consultazioni di rito al capo della Procura di Milano prima di rifiutare
l'incarico di presidente del Consiglio a Craxi, designatogli dai partiti della
maggioranza. Dopo qualche mese i giornali parlarono, non smentiti, di una sua
minacciosa sfuriata contro la Camera, che aveva osato respingere la richiesta di
arresto di un ex ministro avanzata dalla magistratura per corruzione. Dopo il
referendum del 1993 contro il sistema elettorale proporzionale, i deputati
democristiani contrari alle norme in discussione a Montecitorio per il passaggio
al metodo maggioritario si sentirono dire dal loro capogruppo Bianco che le
Camere sarebbero state sciolte immediatamente dal Capo dello Stato se avessero
indugiato. Il Parlamento si affrettò ad approvare la nuova legge. Ma lo scioglimento anticipato, reclamato a gran voce dal
Pds-ex Pci guidato da Occhetto
, arrivò lo stesso. Fu
inutile il parere negativo espresso, nella consultazione che deve precedere
decisioni del genere, dall'allora presidente del Senato Spadolini, convinto che
il Parlamento eletto meno di due anni prima fosse ancora in grado di esprimere
una legittima maggioranza di governo. Si trattava, d'altronde, dello stesso Parlamento che aveva mandato Scalfaro al
Quirinale.
Alcuni mesi prima di quello scioglimento anticipato si
era consumato il dramma politico del primo governo Amato. Che aveva concordato
riservatamente con Scalfaro alcuni decreti legge per la cosiddetta uscita
politica da Tangentopoli, ma se li era visti respingere alcune ore dopo le
minacciose e pubbliche proteste della solita Procura di Milano. Dalle elezioni anticipate del 1994 uscì un risultato
imprevisto
da chi le aveva sollecitate e volute: la vittoria
di
Berlusconi, alleato al Nord con Bossi e al
centro-sud con Fini. Si levarono appelli al Quirinale perché l'alieno
non ricevesse l'incarico
di presidente del Consiglio. Scalfaro se la cavò conferendoglielo insieme con una lettera di sostanziale indirizzo politico. Non si era mai vista
prima una cosa del genere. E non appena la coalizione di governo cominciò a
scricchiolare, tra l'insofferenza di Bossi e le inchieste giudiziarie, il capo
dello Stato non se ne stette neutrale. Lo stesso Bossi raccontò poi del calore
con il quale veniva accolto al Quirinale mentre rompeva con Berlusconi. Al quale
furono negate, dopo l'apertura della crisi, le
elezioni
alla data ravvicinata ch'egli reclamava. Esse furono indette dopo più di un anno, quando gli oppositori di
Berlusconi
— guarda caso — si erano ben preparati, con
la coalizione dell'Ulivo guidata da Prodi, a vincerle.
Appartiene alla vicenda presidenziale di Scalfaro anche un tentativo fallito di coinvolgerlo in una brutta vicenda giudiziaria di fondi
segreti
, passati per le sue mani negli anni Ottanta,
quando era stato ministro dell'Interno.
Gran bell'articolo, preciso e conciso, a cui manca solo aggiungere una sintetica biografia del ex presidente Oscar Luigi Scalfaro che ci permette di notare come "la genetica non sia acqua" nell'analogia di comportamento tra il suo antenato e lui per quanto riguarda l'aspetto umano della "riconoscenza" (in grassetto i due periodi).
OSCAR LUIGI SCALFARO nato a Novara il 9 Settembre del 1918 vivente.
Si laureò in Giurisprudenza nel 1941 all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed entrò in magistratura nel 1943, prestando giuramento fascista. ottenne di entrare nelle Corti D'Assise Straordinarie, istituite il 22 aprile per sei mesi su richiesta degli angloamericani per porre un freno ai processi sommari del dopoguerra, dei veri e propri linciaggi [1][2] Le Corti in realtà durarono non sei mesi, ma sino al 31 dicembre 1947, quando furono chiuse per essersi macchiate di palesi soprusi, negando le più elementari norme del diritto[5][6]. Lasciò la toga per la politica nel 1946: fu eletto a Torino, fra i più giovani nelle file della Democrazia Cristiana, all'Assemblea Costituente che doveva redigere una nuova Carta Costituzionale Oscar Luigi Scalfaro ebbe un vivace alterco con una giovane e bella signora, Edith Mingoni Toussan, da lui pubblicamente ripresa in quanto il suo abbigliamento, a parere dell'onorevole, era sconveniente (la signora mostrava le spalle nude). L'episodio terminò in questura e la giovane donna denunciò Scalfaro ed il collega per ingiurie (il processo non fu mai celebrato per sopravvenuta amnistia nel 1953). La vicenda tenne banco sui giornali e riviste italiane per lungo tempo: la stampa laica accusava Scalfaro di "moralismo" e "bigotteria", Coerente alla sua concezione anticomunista, all'inizio degli anni sessanta Scalfaro si oppose fermamente alla cosiddetta "apertura a sinistra" cioè all'ingresso del Partito Socialista Italiano, che egli considerava "il cavallo di Troia" del comunismo, Come esponente dell'ala destra della DC ricoprì comunque molte cariche di governo anche nei primi anni del centrosinistra ma nella seconda metà degli anni Settanta la sua figura nel quadro politico generale rimase un po’ in ombra, ed in quel periodo ebbe come unica carica istituzionale la vicepresidenza della Camera dei Deputati (da ottobre 1975), che mantenne per quasi otto anni. Nell'agosto 1983 fu chiamato da Craxi, non senza che ciò destasse un certo stupore nei commentatori politici di allora, a ricoprire una delle cariche più delicate ma prestigiose del governo: la titolarità del ministero dell'Interno, carica che mantenne ininterrottamente fino al luglio del 1987
Si è trattato di una delle presidenze più controverse della storia repubblicana: 1992 -1999 Accompagnò la riluttanza di
Craxi a dimettersi dalla segreteria del PSI con le sferzanti parole "chi ha salito le scale del potere deve saperle discendere con uguale dignità". Con il messaggio televisivo in cui pronunciò le celebri parole "Non ci sto",[10]accreditò la chiave di lettura dello scandalo SISDE - che coinvolse alcuni dipendenti dei servizi segreti civili che avevano operato anche sotto la sua gestione del Viminale - Lo snodo decisivo per tale spostamento fu la sfiducia individuale votata al ministro della giustizia Filippo Mancuso: questi, accusato di opporsi alla deriva giudizialista del centro-sinistra si difese in Senato con un feroce discorso in cui scelse come testa di moro proprio il Quirinale. Ripescando la vicenda SISDE, Mancuso affermò che Gaetano Gifuni avrebbe cercato di orientare la sua relazione nella precedente veste di presidente della commissione governativa di indagine: la relazione sarebbe dovuta cambiare, e l'affermazione della non illiceità della dazione mensile di danaro da parte del SISDE - a Scalfaro quando era ministro dell'interno
Nell'ultima parte del settennato gli attivisti giovanili di Alleanza nazionale contestarono il Capo dello Stato nei suoi viaggi nelle città italiane. Appena divenuto senatore a vita votò la fiducia al secondo governo D'Alema, cioè ad un presidente del consiglio da lui stesso nominato per il primo mandato (cosa che nel 1986 Pertini non aveva fatto, non partecipando alla votazione sulla fiducia al secondo governo Craxi). Durante la primavera del 2006 è stato Presidente del Comitato "Salviamo la Costituzione" e a capo del Comitato per il No al Referendum sulla Riforma Costituzionale, composto dai partiti del centrosinistra, dalle principali organizzazioni sindacali, dai Comitati Dossetti, dalle associazioni ASTRID, Libertà e Giustizia, ANPI, ACLI, Giovani per la Costituzione, Il 19 maggio 2006, come già aveva anticipato, ha votato la fiducia al governo Prodi II. Durante la XV legislatura ha votato più volte in favore del governo Prodi e della maggioranza di centro-sinistra, anche in occasioni determinanti e con voti di fiducia
Ascendenze [modifica]
Gli Scalfaro acquisirono un titolo baronale (che – come ogni altro titolo nobiliare – ha cessato d'aver rilevanza giuridica con l'avvento della Repubblica). Esso fu concesso da Gioacchino Murat all'antenato Luigi, colonnello calabrese dell'esercito napoletano. Luigi Scalfaro avrebbe in seguito presieduto il consiglio di guerra che nel 1815 condannò a morte lo stesso Murat.

Scheletrini, scheletri e schel etroni!




mercoledì 11 febbraio 2009

DON SCIORTINO COLPISCE ANCORA




Don Sciortino colpisce ancora!

Sindrome della stimmate, lotte con il Demonio, crisi d’astinenza l’origine di queste “esplosioni” semestrali di Don Sciortino.

Don Sciortino, mi faccia il piacere, guardi attentamente questa mia carta d’identitá per stranieri che mi é stata rilasciata dalle Autoritá Cilene poco dopo la mia immigrazione.

Ci troverá l’impronta del mio pollice , ci troverá un códice di barra come se fossi un salame ( non é il mio…di caso), la mia firma per esteso la mia foto i miei dati.

Cosi avrebbero dovuto iniziare a fare 30 anni orsono, mi perdoni il termine,quei grandissimi bischeri, dei nostri allora governanti.

Smettiamola , una volta per tutte questa política di malinformazione e diffamazione di chi cerca di rimediare agli errori , tragici, del recente passato!
Andrea Storace
www.rimpatriato.blogspot.com


Semanario católico critica posición italiana sobre inmigración10 de Febrero de 2009, 10:52am ET
ROMA (AP) - Un influyente semanario católico criticó con dureza el lunes el plan del gobierno de derechas para endurecer su política inmigratoria, que comparó con las leyes raciales de la era fascista.
El ministro del Interior, Roberto Maroni, se declaró "profundamente indignado y ofendido" por las "declaraciones delirantes" de la revista Famiglia Cristiana.
El Senado aprobó recientemente una medida que obliga a los médicos a avisar a la policía si creen que un paciente es un inmigrante indocumentado.
Famiglia Cristiana dijo que Italia se "hunde en el abismo de las leyes raciales" de 1938, que limitaron los derechos de los judíos.
La norma pasó a la cámara baja.
Famiglia Cristiana, una de las revistas más leídas en Italia, es distribuida a través de las parroquias.

RISPOSTA DEL 28 Agosto 2008 (tramite la lettera di un lettore)

A coloro che hanno espresso critiche alle nostre recenti prese di posizione, rispondiamo con una lettera d’un lettore (pubblicata su Famiglia Cristiana n. 34) che ha manifestato un pensiero che condividiamo. Invitiamo tutti a leggere integralmente i nostri articoli e a non soffermarsi solamente a quanto riportato da agenzie e giornali. Ricordiamo, infine, che non siamo contro nessuno, ma a favore del bene comune e a difesa delle famiglie, sempre più in difficoltà.
Ci scusiamo se non possiamo dare una risposta personalizzata a tutti, dati i tempi ristretti e le tante richieste.
Cordiali saluti,
don Antonio Sciortino

Famiglia Cristiana non deve fare sconti a nessuno
Mi riferisco alle lettere a “Cara Famiglia” in FC n. 23/2008. Ho avuto anch'io la tentazione di non rinnovare l'abbonamento, per motivi diversi da quelli indicati in quelle lettere. Ma poi ho cambiato idea, per non rinunciare a una vera informazione libera.
Nelle risposte ai lettori, giustamente si dice che FC si lascia guidare dal Vangelo e dalla dottrina sociale della Chiesa. E non è colpa della rivista se ora la destra e ora la sinistra si allontanano da quei modelli. Siamo sempre pronti a vedere i difetti degli altri e a nascondere i nostri: un comportamento che ha prodotto spesso dittature. Se pretendiamo che FC ci dia sempre ragione, osannando sempre la nostra parte politica, allora probabilmente non è il settimanale giusto per noi. Per questo tipo di stampa, sul mercato c'è larga possibilità di scelta: giullari e cortigiani non mancano mai.
Noi cattolici — sia che votiamo a sinistra, sia che votiamo a destra — dobbiamo sempre ricordare che il cattolicesimo non vive di propaganda, ma di fatti. Caro Padre, per quel che può contare il mio giudizio, continuate così: non fate sconti a nessuno. La strada è quella giusta.
Pierino Ubaldini – Scandriglia (Ri) Agosto 2008

MIA LETTERA AL DIRETTORE
Stimato Direttore,
Ho letto sul Giornale un articolo che parla di voi: 14 di Agosto del 2008
“ Milano - Famiglia Cristiana respinge le accuse di "cattocomunismo" lanciate da esponenti del centrodestra e, citando un rapporto dell’organizzazione Esprit, si augura che "non sia vero il sospetto" che in Italia stia rinascendo il fascismo "sotto altre forme". In un editoriale firmato da Beppe del Colle, il settimanale cattolico torna poi a criticare aspramente le misure varate dal governo italiano in tema di sicurezza, soprattutto "la sciocca e inutile trovata di rilevare le impronte digitali ai bambini rom" e ricorda come in Europa sia tornata alla mente, "come un simbolo", la foto del bimbo ebreo nel ghetto di Varsavia con le mani alzate davanti alle Ss.”
“ Speriamo - conclude Famiglia Cristiana - che non si riveli mai vero il suo sospetto che stia rinascendo da noi sotto altre forme il fascismo".
Questi due stralci che il Giornale afferma siano apparsi sul vostro settimanale mi pongono in uno stato confusionale.
1º - non capisco come un settimanale Cattolico possa aumentare lo scompiglio su una tematica quanto mai semplice di ordine nel sistema di registrazione di residenti siano essi cittadini o stranieri. Mi sembra un voler seminare zizzania .
Esempio personale : 1967 emigro in Libia per lavoro con un visto d’ingresso a fronte del quale presento : Contratto di lavoro, certificato di buona condotta, titolo di studio ed all’arrivo mi prendono le impronte digitali
1990 emigro in Cile per lavoro con un visto d’ingresso a fronte del cuale presento : Contratto di lavoro- Certificato di buona condotta- certificato di sanitá mentale – certificato di non Essere sieropositivo (AIDS) – certificato medico generale di buona salute – titolo di studio, all’arrivo al momento di darmi dopo un paio di settimane la carta d’identitá per stranieri . Mi prendono le impronte digitali che la carta riporta unitamente ad un códice di barra.
Dal 1970 al 1990 sono stato residente all’estero , sempre per motivi di lavoro in : Algeria – Irak – Arabia Saudita – Senegal – Nigeria – Gabon – Singapore ed in ogni Paese sia io sia i miei familiari all’epoca minori abbiamo lasciato le nostre impronte digitali .
Né io, né mia moglie(di origine Algerina e di discendenza turca) né i miei figli ci siamo mai sentiti discriminati, oppressi, segregati, tantomeno “diretti al macello” per questo.
Ragione per cui come persona di comune buon senso auspico che tutti quelli che entrano in Italia Cittadini e non siano registrati nello stesso modo spiegato poc’anzi.
2º Il Fascismo, essendo nato nel 1946 non l’ho vissuto, per cui non lo conosco epidermicamente, peró l’ho studiato ed approfondito cosi come da un punto di vista storico, ho cercato di fare con qualsiasi movimiento religioso o político apparso su questa terra in questi ultimi 2000 anni.

Desideró peró ricordare che da un punto di vista storico il fascismo nasce come contrapposizione al comunismo che sulla scia della Rivoluzione russa si afferma in Europa con le conseguenze di cui tutti sono a conoscenza, in particolar modo quegli eclesiastici suoi colleghi uomini e donne massacrati durante la guerra di Spagna e seguiti nella Casa del Padre dagli Anarchici sempre ad opera Dei comunisti tra cui hanno spiccato personaggi Italiani del Comintern Bolscevico.
Non é andata bene negli anni 20 e ci riprovano, sempre i comunisti, a fine guerra ( II) aiutando i titini nella pulizia étnica ed aiutati dai varii comissari russi (nelle loro file) e da un ministro di stato che era il loro segretario (con doppio passaporto ) in quello che é stato un genocidio ancora non riconosciuto, (vedere le liste di un vostro fratello che risponde al nome di Frá Ginepro) finalizzato a liberare il campo da tutti quelli che avrebbero potuto opporsi : preti, donne, bambini, vecchi, giovani, con l’accusa d’essere “fascisti” o “collaboratori di fascisti” e portare l’Italia nel “paradiso terreno” del “piccolo padre”
Sappiamo che, grazie agli Americani , che ci hanno aiutato nella 1ª guerra mondiale, liberato nella 2ª, fatti entrare nel piano Marshall, ci siamo salvati da una bella fine!
Per cui sono piuttosto convinto che non esistono , fortunatamente, piú i presupposti della “rinascita di questo Fascismo” : il comunismo mondiale é alla “canna del gas” da oramai 20 anni ed Il comunismo nostrano dal 15 Aprile di quest’anno , perlomeno come símbolo, é sparito.
Sono convinto altresi, dovuto alla mia permanenza di otre 14 anni nei Paesi Arabi, che ben altri problemi e ben piú gravi si stanno rannuvolando all’orizzonte, peró questo non il tema Centrale di questo email.
Essendo stato nell’ASCI per 12 anni ho molte volte distribuito il vostro settimanale, alla porta della Chiesa di Sant’Agostino a La Spezia.
Nel corso di tutti questi anni all’Estero le volte che l’ho letto, l’ho sempre fatto con piacere……………………vorrei conrtinuare a farlo.
Un cordiale saluto
Andrea Storace
Tutti i miei dati in : http://www.rimpatriato.blogspot.com/

domenica 8 febbraio 2009

L'INSINUAZIONE (nel senso letterario del termine)

" Huda: è una parola araba che significa la guida giusta, "Quelli seguono la guida del loro Signore; quelli sono coloro che prospereranno." "Pace su chi segue la retta via." Chi siamo Cari lettori, Un tempo, era difficile condividere le informazioni,le esperienze fra le diverse culture nel mondo, oggi invece, e grazie alla scienza e la tecnologia moderna lo è molto più facile conoscere l’altre parte del mondo e condividere e scambiare addirittura non solo l’idee ma anche delle informazioni e dati fisici e sapere cosa sta succedendo dall’altra parte del pianeta con delle notizie istantanea.E da qui nasce l’idea del nostro sito, di condividere con voi le nostre più belle esperienze cercando di aggiungere qualcosa in più al vs. bagaglio culturale attraverso il mondo dell’informatica.Il nome “huda” proviene da una bellissima parola araba che significa la guida giusta, ed è stato scelto per dare senso al nostro sito di essere la guida per tutti noi sulla retta via. Cercheremo con tutta la buona volontà di fare azioni positive che possano aiutarci per migliorare la nostra vita.In huda.it potrai trovare “pace, verità, giustizia, felicità, amicizia, umanità, positività, valori come la fede, la famiglia, le proprie origini, parleremo del mondo, tratteremo argomenti come la salute, la scienza, le lingue, ed altri argomenti ed informazioni … qualsiasi cosa buona”.Immaginiamo il ventunesimo secolo come un secolo di “pace, giustizia e felicità”, per tutti gli esseri umani nel mondo intero. huda.it Dott . Feisal Alfredo Maiolese di Genova."Cari miei, siamo arrivati al capolinea! Pace per chi segue la retta via! e per chi non la segue o non la volesse seguire? Che cosa é la retta via per un Mussulmano credente? Ve lo siete mai chiesti? Ve lo dico io : l'Islamizzazione o si o si, dell'umanitá a qualsiasi costo, con qualsiasi metodo, utilizzando chiunque intellettualmente debole o portato al misticismo possa essere cooptato ed usato come predicatore.Come credete che l'Islam si sia espanso ? Regalando datteri? No, passando al fil di scimitarra gli infedeli, schiavizzando donne e bimbi , con la pirateria, il tutto grazie ad un Impero quello ottomano che meglio di tutti gli altri califfati ha sviluppato questo "scisma del Cristianesimo" e lo ha stutturatoper i suoi fini espansionistici .Lo Stato Italiano non puó riconoscere una religione che va contro i prinicipi basici della nostra costituzione che considera carta straccia la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, che ha nel suo DNA il gene malato della teocrazia ad ogni costo!Questa é una cosa molto, molto seria detta da uno che c'é stato che ci ha vissuto e che ha capito!

l'unica " chiesa " Mussulmana ! le moschee sono solo un luogo di predicazione ! la preghiera é un fatto personale tra uomo e Dio .....per cui le richieste di moschee hanno solo un unico scopo : ISLAMIZZAZIONE !!!!

SIAMO ARRIVATI ALLA BARZELLETTA

Italiano Français English Español عربي Chi Siamo Ufficio Presidenza L'Ambasciatore Notizie Dipartimenti Politici Documentazione Conferenze Internazionali Contatti Link UFFICIO PRESIDENZA Lord Presidente Internazionale: BUSA' S.E. Mons. Sen. Prof. Viktor Presidente del Consiglio degli Stati Vice Presidente Internazionale:CHAVEZ FRIAS S.E. Sen. Col. Hugo RafaelPresidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Vice Presidente Internazionale: OBIANG NGUEMA MBASOGO S.E. Sen. Gen. TeodoroPresidente della Repubblica di Guinea Equatoriale Vice Presidente Internazionale YAHYA ABDUL AZIZ JAMMEH Presidente della Repubblica del Gambia Segretario Generale:CONTE' S.E. Sen. Gen. LansanaPresidente della Repubblica di GuineaGran Cancelliere Internazionale: S.E. Sen. OMAR BONGOPresidente della Repubblica del Gabon.Lord Presidentsince 1975 Archbishop Viktor Busà International Vice-Presidentsince 2008 Prof. Dr. Yayah JammehInternational Vice-Presidentsince 1995 Teodoro Obiang Nbasogo,President of Equatorial Guinea(pictured left with US Secretary of State Condoleeza Rice) International Vice-Presidentsince 1999 Hugo Chavez,President of Venezuela General Secretary2002 - 2008 † Lansana Conté,President of Guinea Grand Chancellor Internationalsince 2006 Omar Bongo Ondimba,President of Gaboné l'ambasciatore chi sará mai? Signor Faysal Alfredo Maiolese produttore di panettoni genovesi

domenica 1 febbraio 2009

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE LULA

PRESIDENTE! GRAZIE PER TENERSI QUESTA SCORIA UMANA CHE NON STONA ASSOLUTAMENTE CON LA COMPOSITA ACCOZZAGLIA DI RIVOLUZIONARI OD EX DI CUI SI É CIRCONDATO.

Probabilmente, dovuto alla dilagante ignoranza Storica che affligge l'Establishement Brasilano, avranno confuso data l' omonimia, i due Cesare Battisti , Presidente, Ministri, l'Eroe é stato vilmente ucciso nel 1916 dall' Austria! Non si tratta di quello!

UN SECOLO DI STORIA

Nella sua continua ed ottusa opposizione al nostro Primo Ministro in carica, il nostro "eroe" capo maximo del Pede (con pronuncia francese alla Bertinotti) ne spara un'altra delle sue oramai note iperbole affermando che l'Italia del 2009 avrebbe bisogno di un primo ministro come De Gasperi!
"sic et Simpliciter" !Ho letto e riletto questa sua breve affermazione, mi sono rigirato tra le mani questo ritaglio di giornale cercando una ragione di questo ennesimo esploit del Signor Veltroni. Anche questo é un paradosso storico tale e quale a quello della moschea nel Presepe tanto cara al Vescovo Bagnasco.

Non riesco a capire come possa avere ancora qualcuno al seguito, quale credibilitá, quale autoritá? bho.