venerdì 20 giugno 2008

SE L'ISLAM SCEGLIE LA DEMOCRAZIA ?

COMMENTO ALL’ARTICOLO : (in neretto brani dell’autore)
SE L’ISLAM SCEGLIE LA DEMOCRAZIA Benjamin Barber Repubblica 12.06.2008
Ho letto oggi il blog in inglese dopo aver letto alcuni giorni orsono l’articolo in all’oggetto e mi chiedo quali filtri cerebrali possa avere questo cittadino USA per girare il mondo , vedere una realtá e registrarla in modo anómalo , diffonderla e publicarla!
Nel preambolo afferma che si discute molto e animatamente di questi tempi se l’islam – e non solo l’islam wahabita o salafita e nemmeno quello fondamentalista,ma l’islam in toto-sia o no sia una religione refrattaria alla democracia.
Vorrei ricordare al B.Barber che : “ ISLAM É la religione dei mussulmani” che oltre ad essere la terza in ordine di tempo conserva e ripete dottrine e precetti dell’ Ebraismo e del Cristianesimo che l’hanno preceduta. L’ISLAM É LA RELIGIONE RIVELATA DA DIO A MAOMETTO per cui ogni mussulmano é tenuto a rispettare i 5 pilastri fondamentali ed il CORANO che regola lo spirito e la carne di ogni buon mussulmano. Per cui qualsiasi nazione che applichi la SHARIA o sottoponga la costituzione ( degli uomini) alle regole e leggi del CORANO (di DIO) aplica la TEOCRAZIA che é l’antitesi della DEMOCRAZIA .. la prima scende dall’alto la seconda sale dal basso.
Per cui, dopo aver brevemente citato i punti di vista del Presidente Bush, Mr. Huntingnton, Mr. Rumsfeld, Mr.Horovitz, Mr Berman, Mr Lewis e la Signora Hirsi da lui presentata come l’apostata, dichiara (traspare una certa presuntuosa arroganza) che illustrerá chiaramente sei motivi: storici, sociologici e filosofici tutti ragionevoli e sensati – nell’eccezione piú ampia della lógica dal quale si deduce che é assurdo ritenere che l’islam non possa accogliere la democrazia o che la democrazia non ci concili con l’islam.
Punto primo: di per se non é l’Islam ma la religione tout-court a collocarsi in una situazione di tensione nei confronti del laicismo e della democrazia……….
e continua citando Sant Agostino, Papa Gelasio, la contrapposizione tra Chiesa e Stato etc etc per cui o la traduttrice ha preso fischi per fiaschi o da buon yanki si era bevuto una bottiglia completa di bourbon o …….. non capisce assolutamente alcunché perché nell’ISLAM chi non é dentro e fuori e chi é fuori é infedele e chi si dichiara laico é da ammazzare cosi, riprendendo l’autore: tout-court! Non ripeto ovviamente l’antitesi giá chiaramente espressa.
Secondo punto: I sociologhi da Tocqueville a Durkheim a Bellah sostengono che le libere societá nascono da presupposti religiosi che danno loro stabilitá e concedono loro persino il lusso della divergenza política. É proprio la religione il fondamento delle nazioni democratiche…………….. e siamo daccapo continua a parlare della religione ma non é certo la storia della religione dell’Islam, magari sono i protestanti inglesi che hanno colonizzato la New- England ma non certo l’ISLAM che políticamente non riesce a formare un governo unitario continuando nel suo frammentario universo di califfati dalla Spagna al Nord Africa al Medio Oriente ed alla Persia travolti dagli Spagnoli e assorbiti dagli Ottomani.
Punto Terzo : come il cristianesimo ed altre religioni anche l’Islam é una religione praticata in molte culture e societá. É eterodossa, differenziata in piú categorie, é scismatica e pluralistica……………………difficile quantificare gli occidentali che effettivamente sanno che la stragrande maggioranza dei mussulmani risiede in India ed in Indonesia perfino Lewis…….
Per quanto mi riguarda personalmente fin dalle elementari ero al corrente che Indonesia +
Penisola Indiana+ Cina avessero una quantitá di fedeli mussulmani maggiore a quelli residenti in Medio Oriente+ Nord Africa+Europa ; peró il riferimento lógico all’espansionismo ed alla contrazione dell’Islam é l’impero Ottomano come giustamente afferma Lewis . É poi una assurda contraddizione di termini quando ci si riferisce all’ISLAM come religione praticata in molte Culture e Societá, dubito profundamente della sua ETERODOSSIA e PLURALISMO.
Si é Scismatica e lo é fin quasi dal suo inizio per le lotte tribali al suo interno. Curioso é notare che al suo inizio e per un paio di secoli dopo, l’ISLAM fu considerato uno scisma del Cristianesimo e come questo combattuto fin dall’inizio e poi le crociate quando Gerusalemme venne occupata.
Per cui questo terzo punto come i precedenti non chiarifica alcunché anzi aumenta le perplessitá di un qualsiasi lettore appena informato e permette il formarsi di legittimi dubbi riguardo all’autore e dalla sua traduttrice.

Il quarto punto chiarisce, in modo anacronistico, la línea conduttrice di tutto questo articolo riportando un “tratterello” di un predicatore puritano del 1600 che traccia il modo di vita dei suoi parrocchiani spiegando loro quello che devono o non devono fare , piú che altro quello che”non devono” definendo sempre in modo improprio ed anacronistico con un : “ questi furono gli albori talebani del puritanesimo, piú meno al tempo in cui i coloni si stabilirono nel New England immettendo l’America sulla strada di un Commonwealth puritano e in seguito, piú avanti di una república democrática in molti stati della quale ancor oggi la domenica é pressoché impossibile acquistare bevande alcoliche. Osservando bene la fotografía dell’autore, mi sembra di capire il perché di questo suo fastidio per gli orari di chiusura domenicali degli spacci di alcohol ed in ogni caso é incomprensibile il dare a due movimenti religiosi cosi completamente opposti e sfasati su un piano temporale un idéntico sbocco in una : “república democrática” contraddicendo tra l’altro una realtá vissuta di un governo talebano in afganistan che si é macchiato dei piú orribili delitti contro la umanitá, l’arte, la cultura, le rovine storiche e comparándolo arbitrariamente con un movimiento religioso che per sopravvivere é emigrato nelle Americhe e ne é stato il nucleo primitivo .

Il quinto punto, nella misura in cui l’Islam é fondamentalista, la religione lo é anch’essa in molti luoghi, perché nella nostra época di laicitá la religione e sotto assedio e il fondamentalismo é piú di ogni altra cosa una reazione alla religione sottoassedio……………..
I fondamentalisti protestanti americani…………..differiscono poco dai fondamentalisti mussulmani ……….considerando cloache a doppio senso , chiaviche che si portano via i loro valori i media, internet, madison av. Hollywood, pornografía, capitalismo selvaggio etc etc etc.
Qui, l’operazione di capovolgimento della realtá é addirittura aberrante. L’autore, complice sicuramente la traduttrice, non tiene conto delle successioni temporali per cui , nel nostro mondo occidentale, al quale apparteniamo, l’integralismo cristiano viene mitigato e ridimensionato forzatamente nel rinascimento, dall’illumismo poi dalla rivoluzione amerciana e súbito dopo da quella francese e da noi sede del papato dagli spiriti liberi e laici nel corso del nostro risorgimento fino ad un ridimensionamento sempre forzato del potere temporale del Papa. Niente di tutto ció é accaduto nell’Islam , anzi il proceso di modernismo iniziato per induzione nel corso del periodo coloniale e tuttavia vivo negli anni 60 con il periodo delle indipendenze, ha avuto un tracollo grazie al terrorismo palestinese , alle varie arabizzazioni dei Paesi nord africani, usando come brodo di cultura proprio le varie guerre di liberazione che ne hanno affinato la strategia ed i fiumi di dollari dei Paesi medioorientali che ne hanno sovvenzionato l’espansione. Ed oggi ci troviamo al limite del collasso per fronteggiare un problema di immigrazione usato come arma contro l’occidente dai Paesi arabi integralisti e non.
Sesto ed ultimo punto: abbiamo visto che la convinzione secondo cui l’Islam non puó contemplare la democrazia é radicata in una comprensione superficiale e lacunosa dell’Islam. Ma é anche collegata all’idea infondata che esista una sola forma di democrazia , una sola strada per la libertá, una sola forma per tradurre la teoría della giustizia in pratiche giuste……………………………otterremmo vantaggi enorme se parlassimo di democrazie al plurale ………Del resto non é possibile “dare” la libertá al prossimo , la liberta debe essere conquista dall’interno, dal basso verso l’alto, …………… lo so,…. lo so,…. Anche questo comporta tempo si possono mettere a repentagli i dirittti…………consente ai despoti e dalla religione la chance di sovvertire……………la democrazia. Ció nondimeno, le cose stanno cosi e la storia pare insegnarci che le alternative- malgrado le buone intenzioni di solito sono gran lunga peggiori. Chiedetelo a George Bush. Per la fortuna del lettore attento ed informato sul tema siamo arrivati a questo epilogo dove l’autore taccia di superficiale chi creda che l’Islam sia antitético alla Democrazia ; “vaneggia” di Democrazie al plurale e quindi di piú strade per arrivare alla democrazia e conclude che la libertá non é un dono ma debe essere conquistata
Ed é questo l’unico punto sul quale concordo con l’autore .

La mia conclusione é accompagnata dalla incredulitá e lo stupore di una intera pagina di un quotidiano importante quale Repubblica dedicato alla cattiva informazione su un tema cosi “caldo” e coinvolgente come l’Islam che per esperienza personale di 20 e passa anni vissuti nei Paesi Arabi Libia, Algeria, Marocco, Irak, Arabia Saudita, Emirati, Indonesia, Malesia etc é votato all’implosione almenoché gli stessi mussulmani non attivino un mecanismo per poter far passare all’Islam in un periodo corto, quanto il cristianesimo ha passato in questi ultimi quattrocento anni.

L’ISLAM é nel 1429………………… e lo é per davvero!

Andrea Storace
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