mercoledì 10 settembre 2008

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Tangenti Abruzzo, Angelini conferma le accuse a Del Turco
di Roberto Galullo
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10 settembre 2008

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Tonico e deciso ha confermato le accuse nei confronti degli indagati eccellenti della sanitopoli abruzzese, quasi mai interrotto dai pm guidati dal Procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, visibilmente soddisfatto a fine giornata.Mattinata e pomeriggio di incidente probatorio non hanno debilitato la memoria di Vincenzo Maria Angelini, il re della sanità privata abruzzese, che ieri a Pescara ha risposto alle domande fino alle 17,20, quando ha chiesto di rinviare a oggi l'udienza.Angelini è andato molto oltre, spiegando persino chi apriva la porta di casa quando si incontrava per versare le tangenti e ha calato l'asso quando ha accusato Del Turco di avere una strategia precisa nella quale rientra anche l'intervista rilasciata a "Repubblica". «Quest'intervista – ha dichiarato – fa il paio con il progetto che Del Turco aveva di portare le mie cliniche in dote a Carlo De Benedetti, editore di "Repubblica" e attivo nel ramo della sanità privata. È vero quel che ha dichiarato Del Turco, cioè che ero finito quando mi sono rivolto a lui, ma proprio perché mi stavano portando sul lastrico per poi dividersi le mie imprese». Non va infatti dimenticato che Angelini ritiene che l'altro imprenditore della sanità privata abruzzese, Enrico Vittorini, fosse interessato quantomeno alle sue attività all'Aquila (si veda «Il Sole-24 Ore» del 17 luglio).Le conferme dell'imprenditore sono giunte dopo che il Gip Maria Michela Di Fine aveva rigettato tutte le eccezioni sollevate due giorni fa dal collegio di difesa. Angelini ha ribadito il versamento delle tangenti a politici e dirigenti di punta, in cambio di favori. In primis a quel Luigi Conga, ex manager della Asl di Chieti, che dietro il versamento di 100mila euro al mese, avrebbe così assicurato il (più o meno) regolare pagamento dei crediti vantati dall'imprenditore. Conga non l'ha presa bene e in una pausa caffè ha versato fiele sul suo (ex) amico, dimostrando così di aver lasciato alle spalle il momento confusionale che gli aveva persino impedito di rispondere con coscienza alle domande dei magistrati che lo avevano incontrato in carcere. «Ci ha rovinati sulla parola – ha detto Conga – e vorrei tanto capire perché ha parlato di me solo nel corso dell'ultimo interrogatorio. Qualcuno a Roma non mi ama. Chi gli avrà detto di parlare di me?».Questa fase anticipatoria del processo - è la sensazione - si svolge (anche) fuori dalle aule del Tribunale, visto che i messaggi criptati sono continui e in ogni direzione. Come quelli lanciati dall'ex Governatore Ottaviano Del Turco, che prima di entrare nel Palazzo di Giustizia e sedersi in ultima fila senza incontrare mai lo sguardo del suo accusatore, ha ribadito la presenza di poteri forti che hanno prima generato e poi indirizzato le indagini e l'inchiesta. Critica respinta da Trifuoggi che - seppure non espressamente chiamato in causa - ha risposto dicendo che «chi lo ha detto se ne assumerà la responsabilità» e ha invitato Del Turco a non aggravare la situazione rilasciando altre interviste. Oggi secondo e - sicuramente - non ultimo round, ancor più teso dopo la notizia che Angelini sarebbe stato minacciato di morte se non avesse continuato a versare tangenti.

Del Turco/ Angelini chiama in causa Fassino e servizi segreti
Per l'imprenditore, l'ex segretario sosteneva suo concorrentepostato
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2 ore fa da APCOM
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Pescara, 10 set. (Apcom) - Servizi segreti e politici nazionali coinvolti sulla gestione della sanità in Abruzzo. Nella seconda giornata d'incidente probatorio, Vincenzo Angelini è stato un fiume in piena. Messo sotto torchio dai magistrati che si stanno occupando dell'inchiesta sulle presunte tangenti nella gestione della sanità in Abruzzo, il re delle cliniche private nella regione, ha tirato in ballo anche Piero Fassino.
Nelle dichiarazioni rilasciate nell'aula uno del tribunale di Pescara, Angelini ha spiegato che l'ex segretario dei Ds avrebbe sostenuto un suo concorrente nel settore della sanità privata, Franco Pierangeli, con l'appoggio a livello locale del vicepresidente della Regione Abruzzo, Enrico Paolini (Pd). Ma Angelini non ha escluso che dietro vicenda si nasconda la mano dei servizi segreti. "Può darsi", è stato il suo commento al termine dell'incidente probatorio terminato intorno alle quattro.
Altre accuse sono andate, poi, all'indirizzo di Forza Italia, verso cui l'imprenditore ha ammesso di aver consegnato 500mila euro come finanziamento al partito e verso Alleanza nazionale, in misura minore. A difesa dell'ex governatore dell'Abruzzo, Ottaviano Del Turco e degli altri indagati era sceso in campo in mattinata l'ex segretario alla presidenza della giunta regionale, Lamberto Quarta, "Il centro sinistra non ha preso soldi", ha detto. Lo stesso Quarta ha sottolineato come Angelini si sia contraddetto più volte nelle sue dichiarazioni, ma è stato smentito dal legale dell'imprenditore, Sabatino Ciprietti. Per l'avvocato, infatti, il suo assistito ha confermato anche oggi tutte le accuse nei confronti degli indagati. Domani giorno di sospensione. L'incidente probatorio riprenderà venerdì prossimo.
Cosa succederá? come sempre i PD faranno gli "angioletti" ma con Angelini questa volta non dovrebbero farcela! staremo a vedere!

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