venerdì 5 giugno 2009

IL PAZZO DEL PAESE

il 26 Novembre del 1963 scrissi questa poesia.
non ricordo quale fosse il motivo ispiratore ed a chi fosse eventualmente dedicata, peró leggendo quanto il "redivivo" commenta in quel di Cinisello Balsamo "
Walter Veltroni: «Per questo nostro grande e sfortunato paese il Partito Democratico è la principale speranza. Non è solo il mondo a guardarci con preoccupazione e disagio. E` la sensazione che vive ciascun italiano, chiunque ami davvero la sua Patria». Secondo Veltroni «una società fondata sull'egoismo è una società violenta. La destra sta edificando un paese violento. Violenza reale, mai così diffusa. E violenza nei rapporti tra le persone. Il paese è tornato a vivere nell`odio e la frantumazione di ogni rete di relazione - tra giovani e anziani, tra italiani e immigrati, tra deboli e forti, tra Nord e Sud - spezza l`anima migliore della nostra Italia.
credo che con una larga anticipazione temporale ed una inusitata preveggenza,
l'abbia scritta proprio pensando che "l'eletto " dopo un lungo periodo d'introspezione che data la sua locuzione sembra non abbia portato a nulla, riappare sulla scena e pensando d'essere nella Spagna degli anni 30 cosi cara ai sui mentori, piange una situazione che non c'é.
A te, Vate fellinano, questa mia ode adolescenziale:
Perché, quel povero essere
che salta, che rotea gli occhi
non va a gettarsi nel fiume?
Non sa, egli cerca la luce
e non la trova.
Non sa, egli cerca le tenebre
e vi é immerso.
Spaventa i bambini sugli usci di casa,
rincorre i gatti come fosse un cane,
ulula alla luna come un mannaro.
Perché, quel povero essere
che salta, che rotea gli occhi
non va a gettarsi nel fiume?
Continuando poeticamente, questa volta in rima,
"Oh Berlusconi
toglicelo dai coglioni
questo Veltroni."
VOTIAMO BERLUSCONI PER TOGLIERCI VELTRONI E LA SUA BANDA!

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