domenica 6 luglio 2008

INCONTRO CASUALE O INCONTRO PREVISTO?

INCONTRO CASUALE O INCONTRO PREVISTO?
Sabato 5 Luglio del 2008

Dopo l’arrivo di Michele da Milano, verso le 4 del pomeriggio, usciamo di casa e ci dirigiamo verso Portovenere passando per la strada delle carceri e poi per la galleria che taglia la cittá verso la stazione ferroviaria poi in viale Fieschi e dopo pochi minuti siamo in spiaggia.
La fila di macchine posteggiate alla sinistra e moto sulla destra é continua peró come quasi sempre succede, troviamo un posto libero proprio dirimpetto alle scale che scendono ad una minispiaggia incastrata tra due scogliere artificiali poco prima della localitá dell’Olivo.
Spiaggetta con uno specchio di mare pulito, con corrente che viene dallo stretto della Palmaria e verso quell’ora all’ombra, il tempo di parcheggiare scendere le scale e tutti e quattro tuffarci nell’acqua tiepida e tersa imitando le foche che vedevamo fino a pochi mesi orsono a Reñaca, ricodata durante il tragitto da Anna, felice per l’arrivo del padre e ancora piú ciarliera del solito.
Tre ore nuotando , raggiungendo i pali dei vivai di mitili, le rocce circostanti, immergendoci, tuffandoci dagli scogli o semplicemente restando a galla guardando il passeggio che andava scemado al tramonto ed i “maneggi fantozziani” di un gruppo di “marinai della domenica” con un mini tender per raggiungere la loro barca a vela in rada.
Con Sara ci stavamo scambiando occhiate, risate ed apprezzamenti sottovoce diretti sempre verso il gruppo che tentava di far partire il piccolo fuoribordo Honda e non ci riusciva, poi alzo gli occhi e vedo avanzare in direzione del centro del paese la Susanna Badessi con sua madre.
A parte gli anni passati dal nostro ultimo incontro quello ché piú mi ha sorpreso ed intrigato é stato che giusto la sera prima avevo pensato a lei e dopo aver scritto il suo nome su un foglietto di appunti che tengo sempre al lato del computer, avevo navigato un poco su google per cercare dati su di lei e trovandoli.
Mi sono avvicinato un po’ di piú alla riva e l’ho chiamata ad alta voce, lei si é affacciata al parapetto e le ho salutate con il braccio uscendo dall’acqua e raggiungendole sulla passeggiata, piacevole sorpresa reciproca, baci ed abbracci , una breve chiaccherata per aggiornare qualche ricordo seduti sul muretto poi é arrivata Anna seguita da Michele rientrato da una battuta di pesca subacquea mentre con Sara che stava sotto una volta cambiandosi si sono scambiate un saluto ed un ciao con la mano.
Con Susanna ci siamo conosciuti nel 62, Ambiente Marina Militare, Asci e Agi , borghesia Spezzina, un bel gruppo di amici, festini o feste “contrástate dall’allora asistente spirituale Don Luigi, che viaggiava sempre con un galletto di color beige, e ci siamo frequentati fino al 64 -65, tra l’altro le ho dato anche alcune ripetizioni o di chimica o di física, accompagnandola al molo della Marina militare di será per prendere il mezzo da sbarco che la riportava al Varignano dove il padre comandava gli Arditi incursori della marina e ricordo la madre, una signora favolosa, e favolosa pur con gli anni l’ho rivista questa sera, in attesa dell’ultimo figlio, Marco. Nel 67 sono partito per la Libia rientrando a marzo del 70 e me la sono ritrovata fidanzata a Salvatore Bravo. Con Giovanna siamo stati al loro matrimonio a Varese o fine Agosto o i primi di settembre dello stesso anno e ci siamo visti alcune volte a casa loro in corso di Porta Romana quando ho iniziato a lavorare alla Saipem di San Donato e Salvatore lavorava alla Upim a Milano. Nel 70, il padre di Susanna ricopriva l’incarico di Presidente del Tribunale Militare ed era salito al grado di ammiraglio. Ancora un incontro nell’80 peró con la sorella Alessandra ed il suo allora compagno di cognome Dalla Pè che fecero a me ed alla Sara da testimoni di nozze al comune di Westiminster in Londra dove loro abitavano e noi risiedevamo per sposarci!
L’Incontro di questa sera con Susanna, dopo aver seguito dall’acqua le peripezie di “quel marinaio della domenica” che tirava la corda del fuoribordo come un forsennato, é stato come un catalizzatore che mi ha riportato precisamente indietro al 15 agosto del 1970.
Giovanna con nostro figlio Michele era al mare a Benghazi con i miei genitori che li vivevano dopo aver passato alcuni giorni tutti insieme a marina di Ravenna che mi ricorda uno chansonnier che dopo alcune canzoni s’era messo a recitare un duetto d’amore e morte tra due innamorati : Sara e Buontempo e terminava con Sara tutta vestita di rosso e Buontempo che s’era tirato un colpo : “ Rosso di será Buontempo si spera, Rosso di Sara Buontempo si spara!” stronzata peró non é farina del mio sacco! Quindi il ricordo legato a Susanna ed un motore che poch’anzi non partiva mi ricorda una gita con 2 barche alle rocce rosse fuori da Portovenere in direzione di Riomaggiore con il gruppo di amici, piú o meno gli stessi di alcuni anni prima Enzo Ungari, Marco Danesi, Salvatore Bravo, Susanna Badessi, credo la Sorella Alessandra, sicuramente il fratello di Salvatore, Nicola ed altri che onestamente non ricordo. Facciamo il bagno, sbarchiamo in una spiaggetta , riprendiamo il largo e alla barca con una parte del gruppo che ci segue, non parte il motore, , dai e dai, il carburatore s’ingolfa ed io giá allora pratico di barche, vele e motori, mi tuffo, dó 4 bracciate, mi sollevo sul bordo dell’altra barca, e ……….. lo faccio partire. Alla será tutti a casa a Ceparana dove avevo preso in affitto un apartamento vicino alla casa dei suoceri a far festa.
Tutto questo é : cosa significa, guazzare nell’acqua límpida in una caletta sotto la passeggiata a mare di Portovenere alle 8 di sera di un mese di Luglio é dar la voce : “Susanna Badessi!”…………….

Nessun commento: