giovedì 24 luglio 2008

ORGOGLIOSI D'ESSERE E RESTARE COMUNISTI

DA REPUBBLICA on Line del 25 luglio 2008
Congresso di Rifondazione
........................ prima volta nei 17 anni di vita di Rc un congresso comincia senza un segretario designato. Il governatore della Puglia è uno dei fondatori di Rifondazione (febbraio 1991) e non a caso chiuderà l'intervento, appassionato, sferzante, alto per toni e concetti, dicendo: "Credo nella ricomposizione della nostra unità che è stata il senso della mia militanza e della mia vita". Il senso del suo intervento è in poche parole: "Io non voglio sciogliere il mio partito - dice Vendola - e vi dico che un partito si può sciogliere anche facendolo deperire (in liti e divisioni, ndr). Io voglio invece farlo vivere e questo significa essere infedeli ai richiami dell'identitarismo e del settarismo ed essere fedeli al compito di rifondare una grande sinistra di popolo, libera da chiacchiere accademiche". Tornare nella società, è la parola d'ordine. Una società dove "ha vinto la lingua della destra, una lingua che parla come mangia ed entra dritta nella pancia delle persone impastando plebeismo piccolo borghese e perbenismo clericale che sintonizzano le veline di Mediaset con l'industria del sacro, l'isola dei famosi con l'ampolla del dio Po, le telefonate oniriche di Berlusconi con le piroette no global di Tremonti". Tutto questo, scandisce bene parole e voce il governatore della Puglia, "è lo scandalo contro cui scendere in piazza per dare vita al nuovo blocco sociale a sinistra". Come fare e con chi farlo? Con un partito ''aperto, curioso, promotore di partecipazione, capace di ascolto e libero dalla boria'', un partito che "sappia rifondare se stesso". E il Pd? Con il partito di Veltroni, il candidato alla segreteria immagina "una contesa senza sconti e senza anatemi, costruendo luoghi comuni con le altre forze della sinistra di alternativa, preparandosi alla battaglia elettorale per le amministrative". E' il passaggio più atteso da Claudio Fava ("la parola costituente non è però mai stata sostantivo") che con Sinistra democratica ha lanciato la Costituente di sinistra, e da Goffredo Bettin, il coordinatore del Pd. Di più, a Vendola non potevano chiedere, in questa sede e con questi numeri. Acerbo: "Mai col Pd, orgogliosi di essere comunisti". L'orgoglio Toni ben diversi quelli di Maurizio Acerbo, primo firmatario della mozione 1, quella di Ferrero, Grassi e Russo Spena, quelli che dopo la sconfitta volevano buttare a mare Bertinotti e tutta la sua squadra. Con l'ex Presidente della Camera seduto tra gli altri come un qualsiasi delegato, il giovane abruzzese chiarisce il prima possibile: "Io sono entrato in questo partito perché ho creduto nel .............
Il presidente della Regione Puglia, d'altra parte come quasi tutti i Komunisti che ho conosciuto nel corso della mia vita, hanno il difetto di vivere perdavvero in una continua "reality" alternativa: la maggioranza vota a Destra: siamo plebei piccoli borghesi o perbenisti clericali o tutti e due! Ci hanno riempito di menzogne delirioresistenziali per 60 anni e di chiacchere accademiche : vogliono imitare la destra e riuscire a parlarci come mangiamo. Sono ossessionati da Berlusconi, non piacciono loro le "piroette no global" di Tremonti, fischiano i presidenti di Camera e Senato sono orgogliosi d'essere e restare Komunisti . Quale profonda idiozia ! Sentirsi orgogliosamente parte di una ideologia colpevole di genocidi a catena, una ideologia la cui applicazione é stata un governo basato sul terrore che ha cercato disperatamente per anni di sopravvivere alla naturale evoluzione dei tempi e che é miseramente crollata implodendo. Questa gente é moralmente complice di questi assassini sullo stesso ed identico piano di chi si proclama nazista. Raggiungeremo la vera democrazia solo quando riusciremo a cambiare la costituzione e restituire al referendum popolare le sue piene caratteristiche e facoltá al di la di quelle abrogative attuali. Solo con un referendum di popolo plebeo e piccolo borghese riusciremmo a levarceli, una volta per tutte, dai ...... cosidetti!
Andrea Storace

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