giovedì 2 luglio 2009

IN SAUNA DEL MANDARIN DI H.K. CON VENDOLA? NO GRAZIE !

"per chiudere questa divertentissima ed interessante "pochade" di cui noi Italiani , in tutto il Mondo, siamo riconosciuti essere i migliori e non é poco, 3 punti fermi!
1) mai in barca a vela con D'alema perché ogni qual volta urla "stramba" anziche compiere in velocitá la manovra, dopo questa sua lungimirante ultima battuta, rischi di tenerti la pancia tra le mani dal ridere e ....prenderti una bomata in fronte!
2) mai e poi mai in sauna con Vendola ( in preparazione un raccontino di un aneddoto vissuto ad H.K. sauna del Mandarin)
3) denunciare alla corte suprema dell'Aja per apologia di reato
chi si definisce comunista ...ed orgoglioso cominciando per Bertinotti!
HASTA SIEMPRE COMPAÑEROS, HASTA LA VICTORIA! (del PDL)"
DA Repubblica del Febbraio del 97
"I capricci dei vip secondo Giovanni Valenti, concierge del più famoso albergo di Hong Kong
"Ieri è arrivato Kissinger e subito è venuto a stringermi la mano. Ovvio, mi ha fatto molto piacere. Sa, è un ospite abituale". Chi parla è Giovanni Valenti, fiorentino, da diciotto anni "concierge chiavi d'oro" dell'Hotel Mandarin, l'albergo più famoso di Hong Kong, un'istituzione dell'isola che fino al 30 giugno è stata dominio della Corona britannica e dal primo luglio è tornata a essere cinese. Per la cerimonia ufficiale è arrivata anche Lady Margaret Thatcher che a Hong Kong "scende" sempre al Mandarin. "Stava nella Presidential Suite, la sua suite preferita. Sarà anche una "donna di ferro" ma io la trovo di una gentilezza squisita" dice Giovanni Valenti, abituato a trattare con i "ricchi e famosi", gli aristocratici e i "potenti", a riverirli e anche a esserne riverito perché non è un "concierge" come gli altri, anche lui è un'istituzione. Aristocratico di modi e di aspetto, una testa di capelli argentati, sempre in tight, sempre sorridente ma nel modo giusto, sempre vigile ma senza parere, risolve con classe ogni problema, esaudisce ogni richiesta dei "ricchi e famosi" che spesso sono anche molto stravaganti. È tenuto al segreto professionale Giovanni Valenti, ma certo è che di gente importante ne ha vista tanta: la Regina di Danimarca, Lady Diana, il sultano del Brunei, la figlia di Deng Xiaoping, Richard Nixon, Gina Lollobrigida, Alain Delon... La lista è infinita. C'è anche un certo signore che un giorno ha voluto tremila rose per la sua amata. E Valenti senza battere ciglio gliele ha procurate facendole venire per aereo da Parigi perché "Ovvio, a Hong Kong mica si coltivano rose". E c'è un altro signore, uno scrittore, che ha voluto un orso di peluche a grandezza d'uomo perché lui doveva partire all'improvviso e sua moglie non poteva dormire in un letto vuoto, sia pure in una suite del Mandarin con vista da sogno sul porto. E Valenti glielo ha procurato l'orso. "Voleva anche che acquistassi un biglietto d'aereo in modo che sua moglie non viaggiasse sola, ma non era possibile, non aveva il passaporto". Chi? Il peluche? "Sì, il peluche" conferma Giovanni Valenti senza scomporsi perché lui conosce il mondo e le sue follie, osserva tutto, non critica nessuno anche se spesso, confessa, gli scappa la pazienza perché di gente "grulla" ce n'è proprio tanta. "Ma ovvio! Non lo do mica a vedere io". Comunque, di certo, mette tutto sul conto"
Correva l'anno 1986 11 anni prima del ritorno di H.K. alla Madre Patria ed io da un paio d'anni stavo "battendo a tappeto" Medio Oriente ed Estremo Oriente , aprendo il mercato per una grande impresa Italiana del Settore Arredamento. Avevo conosciuto e fatto amicizia con Romano Monti, un veterano di Hong Kong arrivatoci come cantante di un complesso Italiano e trasformatosi , solo come gli italiani sanno fare, nel riferimento del design patrio, facendo conoscere marchi famosi ed arricchendosi vendendone i prodotti ai ricconi con Roll Royce (in percentuale in quantitá maggiore che in Inghilterra) e con villa sulle pendici del "Peack". Avevo da poco chiuso un progetto di diversi milioni di dollari usa a Singapore: il Treasury Building"
e ne stavo seguendo diversi altri in tutta l'area per cui ero ad H.K. alloggiato al Furama proprio a fianco del Mandarin dove ogni tanto portavo a cena qualche architetto visto che all'epoca, dopo il famoso "Peninsula"
era il piú "in" ed il miglior frequentato. Trovo un messaggio di Romano rientrando in hotel che mi invita all'Excelsior a cena insieme ad un suo amico, mi doccio, guardo il notiziario e scendo nella hall in contemporanea all'entrata di Romano e del suo amico Giovanni. (Giovanni Valenti chief concierge al Mandarin) Stretta di mano, sorriso di prammatica, statura media, capelli scuri, pantaloni scuri camicia bianca e scarpe di marca , tratti fini da italiano del Sud. (nato a Firenze peró di famiglia calabrese) . Non essendo molto lontani da Vanchai, quartiere simbolo di H.K. dove l'Excelsior era situato, passando dai walk way sospesi ci siamo andati a piedi, chiaccherando del piú e del meno di lavoro con Romano e di gossips con Giovanni. La cameriera ci fá strada al tavolo che Romano aveva prenotato, ci sediamo ed ordiniamo e nell'attesa continuiamo a chiaccherare, questa volta cambiando argomento : " donne " . Romano aveva una inossidabile fama di dongiovanni e giá in precedenza mi aveva presentato diverse sue amiche cinesi con le quali era stato accompagnato , tutte rigorosamente del business "fashion" o "Design" e tutte ad onor del vero di estrema bellezza unita ad una classe non indifferente, per cui, tra il serio ed il faceto, butto lá a Giovanni un : chissá quante belle ragazze avrai conosciuto, nello svolgimento della tua mansione? E lui di rimando conferma di averne conosciute tante si, certo, peró che le ragazze cinesi non gli piacevano particolarmente le trovava tutte uguali, magroline, bianchicce e proprio in quel momento mentre stiamo gustando un antipasto di mare come solo ad H.K. sono capaci di fare, con la coda dell'occhio vedo avvicinarsi una giovane signora cinese con il suo vestito tradizionale di color rosso, la pettorina abbondantemente sbottonata ed una spaccatura laterale vertiginosa, quasi mi strozzo e buttando giú un sorso di vino e buttando su gli occhi, incrocio quelli di Giovanni e sussurro: " non mi dirai che questa é mingherlina" ! e lui, guardandomi fisso negli occhi con un aria molto seria ed in modo pacato mi dice: " ma... non ti sei accorto che sono omosessuale" .
Questa volta ,si che il boccone mi é andato di traverso obbligandomi a bere un intero bicchiere d'acqua e guardare Romano e riceverne una occhiata d'assenso e guardare Giovanni e dirgli la prima stupidaggine che m'é venuta : " non ho nulla contro gli omosessuali " ! cosa che ha scatenato la loro ilaritá ed ....abbiamo brindato.
Saranno state le 10, 30 p.m. . Le successive 3 ore sono state tra le piú interessanti della mia vita. Ascoltare un uomo , niente in lui mi aveva dato adito a dubbi, che con la voce di un uomo ed i modi di un uomo racconta la sua vita al femminile: "sconvolgente"! La crudezza dei termini, la volgaritá scientifica delle espressioni, le minuziose descrizioni degli amplessi e le spiegazioni sulle varie tattiche e strategie mi hanno illustrato un mondo diverso di diversi dal suo interno cosa che pur frequentando l'ambiente degli architetti e designers ben noto per l'alta percentuale di omosessuali tant'é che come categoria furono i primi a creare un fondo per i numerosi colleghi colpiti dall AIDS, non avevo mai avuto l'occasione di approfondire.
Tecnica d'aggancio : localitá : Sauna del Mandarin altrettanto nota quanto l'Hotel omonimo.
il Giovanni, pur vivendo in coppia stabilmente da alcuni anni, ogni tanto, s'innamorava, per cui aveva escogitato un sistema che a ben pensarci , é geniale. Invitava il suo giovane o meno giovane amico ad una sauna gratis, poi trovava il modo di docciarsi contemporaneamente e di forma del tutto "casuale" sfiorava con il gomito il pene del "concupito" e di li, con una certa immediatezza capiva senza, ombra di dubbio, la tendenza dell' amico.
Dopo questa spegazione che ho edulcorato abbondantemente, mi commentó che non potevo immaginarmi quanti uomini sposati con famiglia da lui conosciuti, avessero questa ....chiamiamola tendenza! Ricordo perfettamente che sulla strada del ritorno ai rispettivi hotel e di li Romano avrebbe preso un taxi per raggiungere il suo appartamento al "Peack", le storie e gli aneddoti si sono succeduti e congedandoci alla porta del mio Hotel mi ha gentilmente e disinteressatamente offerto , nel caso che avessi avuto qualche problema di riserva di rivolgermi a lui ché una stanza, sempre, me l'avrebbe trovata... l'ho ringraziato stretto la mano, guardato negli occhi e con un sorriso accompagnato da un gesto cosi tipicamente italiano... ho aggiunto ...: peró in sauna....col cazzo che mi ci vedi! La risata seguente mentre i due si allontanavano ancora riecheggia , credo, tra i grattacieli di Hong Kong.

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