domenica 5 luglio 2009

A PROPOSITO DEGLI EBREI

Per i Sinistri nostrani....cosi pro islamici!
"Nella concezione musulmana arcaica, sia ai cristiani che agli ebrei veniva riconosciuto esclusivamente lo status di dhimmi, «protetto». Certo nel 1830, al momento dell'ingresso dei francesi in Algeria, non vi era praticamente più popolazione cristiana sotto la reggenza turca di Algeri, salvo pochi diplomatici e commercianti e gli ultimi prigionieri vittime di atti di pirateria. Era invece presente - da 2000 anni, cioè ben prima dell'arrivo degli arabi - una forte comunità ebraica.Prima dell'arrivo dei francesi nel 1830 lo statuto degli ebrei nel Regno musulmano di Algeri era particolarmente rigoroso. Ancora nel 1825, secondo il rapporto del console degli Stati Uniti ad Algeri, i dhimmi ebrei potevano vestire solo di nero, non dovevano portare armi né andare a cavallo, né difendersi in alcun caso contro un musulmano. In caso di lite fra un ebreo e un musulmano, l'unico tribunale competente era quello coranico, dove le testimonianze degli ebrei erano considerate nulle. La pena normalmente riservata agli ebrei era la bastonatura. Condizioni, come si vede, non peggiori di quelle degli ebrei confinati nei ghetti cristiani (per esempio a Roma) alla stessa epoca, ma aggravate dalla tradizione per cui in caso di guerra i giannizzeri (la milizia ottomana reclutata tra i ragazzi sottratti ai popoli sottomessi) godevano, al momento di partire, del privilegio di saccheggiare legittimamente il quartiere ebreo.Uno di questi grandi massacri si era verificato nel 1805, e il console francese Dubois-Thainville aveva salvato 200 ebrei accogliendoli nella sede diplomatica. Il Dey (si chiamò così tra il 1671 e il 1830 il Reggente dell'Algeria turca, che aveva ai suoi ordini i tre Bey di Orano e di Costantina per l'Algeria e di Médéa per il Marocco) aveva lasciato fare e, anzi, all'avvicinarsi dei francesi aveva cacciato gli ebrei da Algeri. Si capisce come questi ultimi avessero accolto da liberatori i soldati di Carlo X, e adottato rapidamente la cultura francese."

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